Roma, 14 febbraio 2020 - Le tensioni tra i renziani e il resto della maggioranza sono scoppiate in particolare sul tema giustizia. Il nodo è la prescrizione, o meglio la riforma della norma Bonafede (previsto il blocco dopo la sentenza di primo grado) in vigore dal primo gennaio. Ieri sera il Consiglio dei ministri (assenti le due ministre espressione di Italia viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti) ha approvato la proposta di modifica che trovava d'accordo tre su quattro partiti della maggioranza: Pd, M5s e Leu, esclusa appunto Italia viva. La modifica, il cosiddetto lodo Conte bis (dal nome del deputato Federico Conte di Leu, non del premier), stabilisce una distinzione tra condannati e assolti con lo stop del decorrere della prescrizione solo per i primi.
Lodo Conte bis
Il lodo Conte bis ("incostituzionale" per i renziani) prevede che se il condannato subisce una nuova condanna, la prescrizione si blocca in maniera definitiva. Se viene assolto, può recuperare i termini di prescrizione rimasti nel frattempo bloccati. In altre parole, il blocco scatterebbe, in via definitiva, solo per la doppia condanna, in primo e in secondo grado di giudizio.
Lodo Annibali
I renziani caldeggiavano invece il lodo Annibali (dal nome della deputata Lucia Annibali), che sostanzialmente avrebbe riproposto l'impianto del ddl presentato nel 2014 dal'allora Guardasigilli Andrea Orlando (Pd). Ma il lodo Annibali, votato da Italia viva e dalle opposizioni, è stato bocciato mercoledì.