Due casi – quello Santanchè e quello Delmastro – apparentemente distanti e sicuramente diversi come peso politico, ma legati, per Palazzo Chigi, da un sottile filo conduttore. Quello di una parte della magistratura che si starebbe intestando l’improprio ruolo di opposizione. Con l’ombra di un possibile, nuovo, conflitto istituzionale alle porte. Fonti del governo ieri lo hanno detto con chiarezza: "In un processo di parti – è voce di uomini vicini alla premier – non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione e il giudice dell’udienza preliminare imponga che si avvii il giudizio. In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati – è il secondo ragionamento – è fuorilegge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all’autorita’ giudiziaria".
E dunque, ecco la conclusione: "Quando questo interessa due esponenti del governo in carica – proseguono le fonti – è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee". Meloni sarebbe dunque profondamente irritata per la piega che hanno preso i due casi,ma anche per le voci – rimbalzate su diversi quotidiani – di una sua intenzione di mollare Santanchè per favorire un rimpasto, cosa che ora, alla luce del nuovo caso Delmastro, si è trasformata nell’intenzione contraria, ovvero di fare quadrato sulla ministra così come sul sottosegretario. "Io ricordo che gli attacchi a Berlusconi partirono con un avviso di garanzia annunciato da un giornale – ricorda Antonio Tajani –. Una situazione analoga a quella di Santanchè". Le opposizioni affilano le armi, a partire da Elly Schlein: "È assolutamente inaccettabile – dice la segretaria Pd – che in un sistema democratico anziché rispondere alle accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura. La premier si assuma le sue responsabilità". Lapidario anche il M5S: "Crolla definitivamente la linea difensiva di Nordio e Meloni che li hanno difesi a spada tratta. Un’altra medaglia al petto di un governo che colleziona disastri calpestando le istituzioni". Lo scontro è solo all’inizio.
Elena G. Polidori