Sabato 15 Marzo 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

L’indagine sul caso Almasri. Si muove il Tribunale dei Ministri. La sfiducia a Nordio in Aula il 25

Il ministero della Giustizia precisa: non siamo a conoscenza delle richieste dei giudici. L’opposizione: Guardasigilli in contrasto con la Costituzione. Tensione sul presunto spionaggio di Paragon.

Il ministero della Giustizia precisa: non siamo a conoscenza delle richieste dei giudici. L’opposizione: Guardasigilli in contrasto con la Costituzione. Tensione sul presunto spionaggio di Paragon.

Il ministero della Giustizia precisa: non siamo a conoscenza delle richieste dei giudici. L’opposizione: Guardasigilli in contrasto con la Costituzione. Tensione sul presunto spionaggio di Paragon.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio "si è posto in aperto contrasto con la Costituzione". Per questo deve rassegnare le sue dimissioni. La mozione delle opposizioni sul caso Almasri, che ha come primo firmatario il capogruppo dem Francesco Boccia, andrà in Aula il 25 febbraio e ricorda che l’articolo 10 della Carta "impone il rispetto delle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute e dei trattati".

Mentre da Carlo Calenda e Azione arrivano i distinguo: "Riunirò i miei e decideremo. Ma la mozione non è soltanto inutile, è controproducente. L’agenda vera è l’emergenza economica". E per la maggioranza parla Mariastella Gelmini di Noi Moderati: "Il governo ha agito nell’interesse dell’Italia per proteggere gli interessi nazionali. La mozione sarà respinta e spero che presto si possa tornare a parlare dei temi veri che interessano gli italiani".

PARLAMENTO UMILIATO

Nel testo, in cui si parla anche di "Parlamento umiliato", si sostiene che il ministro della Giustizia ha violato anche le norme italiane, il cui "mancato rispetto è stato addirittura rivendicato orgogliosamente". Le Camere, dicono Pd, Avs, M5s e Iv, sono state umiliate "tre volte: dall’ostinata assenza della presidente del Consiglio, dall’inopportuna, incoerente e sgrammaticata informativa del ministro della Giustizia" e dalle "surreali affermazioni" del titolare dell’Interno, "che è arrivato a sostenere che un soggetto estremamente pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica debba essere restituito al Paese dove ha commesso i crimini contro l’umanità di cui è accusato".

Quella presa da Nordio è "una decisione in spregio del diritto internazionale, delle sue sedi e che offende la credibilità e l’autorevolezza del nostro Paese che non solo ha sottoscritto lo Statuto istitutivo della Corte Penale Internazionale, ma che ne è stato anche la sede".

INTERLOCUZIONE CON LA CPI

Intanto Nordio da Istanbul, durante un evento organizzato dall’ambasciata italiana in Turchia, dice che è aperta un’interlocuzione con la Corte Penale Internazionale: "Abbiamo esposto le nostre ragioni sulle discrasie tra il primo e il secondo mandato che riguardava quel personaggio libico. Quello che avevamo detto è quello che diremo, nulla di più, nulla di meno". Da fonti del ministero, peraltro, arriva comunicazione che né lo stesso Nordio né il capo di gabinetto siano a conoscenza delle richieste del Tribunale dei Ministri che avrebbe iniziato a indagato in merito alla vicenda Almasri.

IL PRESUNTO SPIONAGGIO

Intanto durante il question time alla Camera il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha parlato dello spy software Graphite: "La società Paragon Solution non ha rescisso alcun contratto nei confronti dell’intelligence. Tutti i sistemi sono stati e sono operativi. Il governo non ha mai spiato i giornalisti, semmai li ha portati in salvo. E adirà le vie legali contro chi lo accusa". Il sottosegretario Alfredo Mantovano dice che lato intelligence gli accertamenti sono stati già fatti con esito negativo: "Se c’è stato un uso improprio è materia di autorità giudiziaria, perché sono stati commessi dei reati. Attendiamo questi esiti".

IL DIS

Il Dipartimento Informazioni di Sicurezza nel frattempo annuncia che adirà le vie legali nei confronti del Foglio e de l’Unità per gli articoli dei due quotidiani in cui si sosteneva che il direttore dell’Aise Giovanni Caravelli fosse andato in Libia nei giorni scorsi informando le autorità di quel Paese sul nuovo elenco di ricercati libici della Cpi. Nelle repliche a Ciriani il deputato M5s Francesco Silvestri dice che il governo ha autorizzato "azioni eversive dei servizi e lo spionaggio dei nemici politici, ma anche di semplici studenti. Attenzione perché dal post fascismo al neo piduismo il passo è breve".

"Perché sono stati spiati il direttore di Fanpage e altri sette cittadini italiani e soprattutto da chi? Questa è la domanda che abbiamo posto al ministro ma la risposta non c’è", sostiene il dem Stefano Graziano.