Venerdì 2 Agosto 2024
COSIMO ROSSI
Politica

Liguria-gate. Ermini lascia la direzione Pd. La procura: Toti torni libero

L’ex vicepresidente Csm a capo della società di Spinelli. Si voterà il 27 e 28 ottobre. Resta l’incognita election day che svantaggerebbe i candidati in Emilia-Romagna.

Liguria-gate. Ermini lascia la direzione Pd. La procura: Toti torni libero

David Ermini, ha lasciato la direzione Pd per guidare le aziende di Aldo Spinelli

L’ombra del triplete tormenta la maggioranza di governo. Le elezioni regionali di autunno in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria non si annunciano sotto i migliori auspici per il governo. Anche per questo, forse, il leader di Forza Italia Antonio Tajani spinge per l’election day: meglio togliersi il dente in un colpo solo. Gli azzurri, del resto, sono anche i più favorevoli alla ricerca di candidati civici. Con un duplice obiettivo: in primo luogo, ovviamente, individuare i nomi più competitivi; ma anche limare certi controproducenti radicalismi identitari a vantaggio di una maggiore caratterizzazione centristra e di un riequilibrio dei rapporti nella coalizione.

In Liguria, dove ieri è stata fissata la data per la consultazione il 27 e 28 ottobre, il centrodestra stenta a trovare una candidatura al posto del presidente dimissionario Giovanni Toti, cui per cui la procura ha dato parere positivo alla revoca dei domiciliari, e che potrebbe patrocinare una propria lista nella coalizione. A chiamarsi fuori il leghista Edoardo Rixi e il manager Beppe Costa, a dirsi disponibile finora è stato invece l’avvocato e vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi. Si fanno anche i nomi della giornalista Ilaria Cavo, parlamentare di Noi Moderati, e del sindaco Pierluigi Peracchini (La Spezia). Mentre il grande vecchio di FI in Liguria, Claudio Scajola, promette di aver ancora in serbo tre nomi.

Sul fronte del campo largo il dem Andrea Orlando parte certamente avvantaggiato e attende solo la sicurezza di non avere obiezioni.

Ieri è stato risolto anche il caso di David Ermini, ex vicepresidente del Csm nominato alla presidenza di Spininvest, società del gruppo Spinelli. Un cortocircuito, date le inchieste in corso, che aveva suscitato le riserve di Orlando e la sua richiesta a Ermini di rinunciare all’incarico. L’ex vicepresidente del Csm, che non l’ha presa bene, ieri mattina ha comunicato le sue dimissioni della direzione del Pd. Caso chiuso. Rimangono i problemi di coalizione coi centristi Azione e soprattutto di Italia viva, dato che appoggia la giunta di centrodestra del capoluogo.

Campo largo, anzi larghissimo, invece in Emilia-Romagna e in Umbria, dove la situazione della governatrice leghista Donatella Tesei appare incerta. Nella regione spira un certo malumore e solo l’exploit di FdI alle Politiche ha lasciato la maggioranza sulla carta al centrodestra. Il centrosinistra schiererà quasi sicuramente la sindaca dem di Assisi, Stefania Proietti, forte anche di un certo consenso anche nel mondo civico. Giochi fatti, invece in Emilia-Romagna, dove il sindaco dem di Ravenna Michele de Pascale e l’insegnante civica di area ciellina Elena Ugolini sono già in campagna elettorale, con sulla testa la spada di Damocle di un election day che anticiperebbe il voto da metà novembre a fine ottobre, decurtando la campagna elettorale.