Venerdì 17 Gennaio 2025
GIORGIO CACCAMO
Politica

Le lettere segrete di Bettino Craxi: “Silvio, ti ringrazio fraternamente”

Domenica ricorrono i 25 anni dalla morte del leader socialista, in un libro le conversazioni inedite. Dal confronto con Cossiga sul caso Gladio ai venti di crisi con Andreotti. E l’amicizia di Berlusconi

Bettino Craxi, leader Psi e premier dal 1983 al 1987, è morto il 19 gennaio 2000

Bettino Craxi, leader Psi e premier dal 1983 al 1987, è morto il 19 gennaio 2000

Roma, 17 gennaio 2025 – “Caro Bettino, a chi serve un Capo dello Stato “a brandelli“?”. È il 4 dicembre 1990 e Francesco Cossiga, presidente/picconatore della Repubblica, prende carta e penna e risponde alla lettera con cui Bettino Craxi, segretario del Psi morto 25 anni fa (Hammamet, 19 gennaio 2000), prende le distanze dal “suo“ ministro Rino Formica che attacca Cossiga per la vicenda Gladio (l’organizzazione paramilitare frutto dell’intesa tra la Cia e i servizi segreti italiani). Un passo chiarificatore verso il Quirinale, pur ribadendo che di quella vicenda “noi fummo sempre tenuti rigidamente all’oscuro”. Né all’uno né all’altro difetta la schiettezza, quindi Cossiga ammette di essere “debitore a te e al Partito Socialista di molte cose, che io non dimentico, antiche e recenti: e non è mio costume essere un ingrato. Ti debbo molte cose, e quindi anche la franchezza. Per questo ti debbo dire che non concordo con la tua lettera”. Ma siccome oltre alla politica c’è il rapporto umano, “il tuo dissenso eventuale certo mi dorrà; ma non intaccherà né la mia riconoscenza per la solidarietà tante volte espressami, né tantomeno la nostra amicizia”.

C’è questo, ci sono le amicizie, ci sono i confronti anche aspri, ci sono i consigli, le rimostranze, e molto altro, in Bettino Craxi. Lettere di fine Repubblica, libro a cura di Andrea Spiri, in uscita domani per Baldini+Castoldi, proprio alla vigilia del 25° anniversario della morte di uno degli uomini che più ha segnato la vita della Prima Repubblica, tenendo a battesimo anche i primi vagiti della Seconda. Lettere inedite, segrete, sconosciute, inviate ai e ricevute dai grandi della politica e non solo. Ci sono gli scambi con Giulio Andreotti, presidente del Consiglio in una stagione in cui certe “convergenze tattiche“ (è il 1991) preoccupano la Dc: “Leggere che i senatori del Psi sono liberi di presentare emendamenti, con l’aggiunta di possibili emendamenti congiunti Psi-Pds crea una confusione non possibile”, scrive Andreotti.

Bettino Craxi resta a suo modo protagonista anche dopo Mani Pulite e lo stravolgimento del panorama politico italiano con l’avvento sulla scena di Silvio Berlusconi. Proprio all’amico Silvio, Craxi continua a scrivere anche da Hammamet. Ecco la breve lettera datata 21-22 aprile 1998, quando Berlusconi era nel pieno della sua “traversata nel deserto“ dell’opposizione: “Caro Silvio, il successo del Congresso di Forza Italia e il tuo personale sono stati una prova di forza considerevoli. Ora resta il problema di impegnarla nel modo migliore. Una parte dei tuoi avversari non agita argomenti politici ma brandisce minacce giudiziarie. Altri stanno a guardare e ci fanno conto. Io sento la necessità di una buona comunicazione con l’Italia e con gli amici. Ricordo che mi era stata promessa una via periodica e diretta. Ti ringrazio. Fraternamente”.