Lunedì 20 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Lettera Ue, Tria invia la risposta. Ma senza risparmi reddito di cittadinanza e quota 100

Nel pomeriggio era trapelata una bozza che comprendeva revisione al nuovo welfare. Ma nella missiva si parla di "programma complessivo di revisione". Di Maio: "Serve un vertice subito"

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

Roma, 31 maggio 2019 - Giovanni Tria, ministro dell'Economia, ha inviato alla Commissione europea la lettera di risposta ai rilievi sollevati sul debito. Un caso che ha tenuto banco tutta la giornata, dopo la bozza - poi smentita - trapelata nel pomeriggio. A differenza del documento non ufficiale rilasciato in precedenza, infatti, nella missiva inviata da Tria non si parla più di tagli al welfare (reddito di cittadinanza e quota 100), ma si indica in modo più generico come "il governo stia elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie". Resta, anche se più sfumato, il riferimento alla flat tax "nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo". IL CONTENUTO - Nella lettera si ribadisce, come già affermato da Tria, che il disavanzo 2019 "sarà minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni", perché da un lato "l'andamento dell'economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del programma di stabilità", dall'altro "le entrate non tributarie sembrano superare le previsioni e l'utilizzo delle nuove politiche di welfare è, finora, inferiori alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019". Di conseguenza, "il disavanzo dovrebbe attestarsi significativamente al di sotto delle previsioni della Commissione e le variazioni del saldo strutturale dovrebbe essere conformi al Patto di stabilità e crescita, anche sulla base della stima di output gap della Commissione". Il ministro ha poi ricordato come "il Parlamento ha invitato il governo a evitare gli aumenti delle imposte indirette per il 2020, individuando misure alternative idonee a garantire il miglioramento strutturale previsto". CASTELLI: "SORPRESA DALLA SMENTITA" - Sulla vicenda, e in particolare sulla smentita della bozza circolata nel pomeriggio, si è espressa anche Laura Castelli, viceministro dell'Economia: "Mi sorprende la smentita del Ministro Tria sulla versione della lettera pubblicata dagli organi di informazione - ha sottolineato Castelli -. Nel pomeriggio anche io ho visto una bozza della lettera che girava con quei contenuti, e purtroppo quel passaggio sul taglio al welfare c'era ancora. Mi rincuora, nel rispetto dell'azione e della volontà del governo, che il presidente Conte, prendendone visione, abbia deciso di correggere alcuni aspetti per noi irricevibili, come il taglio alla spesa sociale". 

La bozza non ufficiale 

Nel pomeriggio di oggi era cominciata a circolare una bozza del documento firmato dal ministro Tria e diretto a Bruxelles: prevedeva, tra le altre cose, risparmi per il nuovo welfare (leggi reddito di cittadinanza e quota 100) e la flat tax non in deficit. Ma il Ministero dell'Economia aveva preso subito le distanze: "Quei contenuti non corrispondono alla realtà". Erano arrivate anche conferme da Palazzo Chigi: "La versione che è stata anticipata dagli organi di informazione non è quella che in questo momento è in visione al presidente Conte", che al momento dell'annuncio non l'aveva ancora sottoscritta. Insieme, Conte e Tria si erano detti decisi ad andare fino in fondo per trovare i responsabili della "fuga di notizie false, anche con verifiche giudiziali". 

Le indiscrezioni di stampa erano bastate però a far saltare sulla sedia Luigi Di Maio. "Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera - aveva tuonato su Facebook -, ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità, a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna. Magari è utile fare un vertice di maggioranza così la sistemiamo insieme prima che qualcuno la mandi". 

Reddito e quota 100

Nella bozza circolata nel pomeriggio, in merito ai tagli al welfare, si leggeva così: "Dal lato della spesa, il governo sta avviando una nuova revisione. Riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022". In un passaggio successivo, poi, le "nuove politiche di welfare" venivano esplicitate come reddito di cittadinanza e quota 100. La lettera di risposta inviata da Tria, invece, prevederebbe come detto "un programma complessivo di revisione della spesa corrente".

Flat tax non in deficit

Nella lettera inviata alla Commissione Ue, resta il riferimento alla Flat tax come nella bozza circolata nel pomeriggio: "Il Parlamento - scrive il ministro - ha invitato il governo a riformare l'imposta sul reddito delle persone fisiche nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo nel periodo 2020-2022 definiti nel programma di stabilità".

L'aumento Iva

"In linea con la legislazione in vigore - si legge nella lettera - il programma di stabilità prevede un aumento delle imposte indirette pari a quasi l'1,3 per cento del Pil, che entrerebbe in vigore nel gennaio 2020. I partiti politici hanno espresso riserve circa il previsto aumento dell'Iva, ma abbiamo comunque un ventaglio di misure alternative onde garantire il suddetto miglioramento strutturale".

Lo spread

"Siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione europea - si legge ancora -, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso". 

Di Maio: tagli a stato sociale? Tria e Lega spieghino

"La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? Il M5S non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi", aveva detto Luigi Di Maio pochi istanti dopo le prime agenzie di stampa sui contenuti del documento. "Secondo le prime indiscrezioni sono previsti tagli allo stato sociale per il triennio 2020-2022, questa è una scelta incomprensibile. Sono necessarie delle spiegazioni".