Domenica 22 Dicembre 2024
GIULIA BONEZZI
Politica

Letizia Moratti (Forza Italia): "Lavoriamo per la stabilità. Vigileremo sul green deal"

L’eurodeputata forzista: molti punti in comune il nostro programma e quello di von der Leyen "Positivo il legame tra il partito e i Berlusconi. La loro spinta liberare è in linea coi nostri ideali".

Milano, 21 luglio 2024 – Letizia Moratti, eurodeputata e presidente della Consulta nazionale di Forza Italia, unica forza di governo italiana ad aver sostenuto la rielezione di von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. La premier Meloni sostiene che l’Ue stia "sbagliando strategia". State sbagliando strategia?

"Io penso che Forza Italia abbia fatto la scelta giusta. Un voto di stabilità in un momento geopoliticamente complesso, che si richiama ai valori dei fondatori dell’Ue, pro-Nato, atlantista ed europeista convinto".

Letizia Moratti e Ursula von der Leyen a Bruxelles
Letizia Moratti e Ursula von der Leyen a Bruxelles

La scelta di Meloni, astensione in Consiglio e voto contrario di FdI all’Europarlamento, isolerà l’Italia?

"Assolutamente no: come ha giustamente sottolineato il presidente Meloni, l’Ue è governata dall’attività interistituzionale di un Consiglio formato dai governi dei Paesi membri, dai commissari proposti dai governi dei 27 e dal Parlamento, e l’Italia in quanto Paese fondatore, seconda manifattura e terza economia europea avrà sicuramente un ruolo di peso. In Parlamento poi von der Leyen è stata rieletta con una maggioranza, la presidente Roberta Metsola con un’altra e i vicepresidenti con un’altra ancora, e tra loro ci sono due esponenti di Ecr, lo schieramento di FdI".

C’è un po’ di strategia italiana nell’avere almeno un partito di governo nella Ursula 2?

"Io ritengo che il nostro voto – abbiamo votato anche Metsola – rafforzi politicamente la posizione di Forza Italia, ponendoci pienamente nel governo dell’Ue e riaffermando la nostra centralità in Europa".

Meloni dice di esser stata "coerente coi risultati delle elezioni". FI è stata coerente?

"Uno dei motivi principali del nostro voto è che moltissimi punti che avevamo in campagna elettorale sono nella piattaforma proposta da von der Leyen. Ne cito solo alcuni: l’importanza della competitività dell’economia europea, affermando anche la neutralità tecnologica per le imprese energivore e automotive; la valorizzazione dell’agricoltura; la nomina di un vicepresidente alla Semplificazione, importante per le Pmi. E poi il mercato unico dell’energia per abbassare le bollette, e, per la prima volta, un piano casa per garantire a tutti alloggi dignitosi e accessibili: temi con un impatto concreto sulla vita delle persone".

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Nella nuova maggioranza Ursula ci sono i Verdi. Con il Ppe ne conterrete le posizioni sulla transizione ecologica?

"I Verdi hanno specificato che il loro voto non era al programma in quanto non considerato “green“, e comunque il partito principale in Parlamento è il Ppe e il Ppe è per una transizione che tenga in equilibrio la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale. Noi vigileremo; mi sono messa nelle commissioni parlamentari più attinenti al Green Deal, Industria e Ambiente, per assicurare quei sostegni irrinunciabili per imprese e agricoltori".

Il recente attivismo dei figli di Berlusconi, Marina e Pier Silvio, fa bene a FI? Si può interpretare come una sveglia?

"Io lo interpreto molto positivamente, mostra la vicinanza della famiglia al partito. Non vi leggo nessuna critica, ma spunti, riflessioni utili a portare Forza Italia a raggiungere gli obiettivi che s’è dato, anticipati dal segretario Antonio Tajani che insiste da tempo sull’allargamento della base. Anche il lavoro della Consulta è teso ad avvicinare al partito, attraverso il confronto e l’ascolto, tanti mondi che rappresentano la società civile".

La spinta della famiglia è pure verso un posizionamento liberale forte, che marchi la differenza rispetto alle posizioni conservatrici di FdI e Lega?

"Certamente è un posizionamento in linea coi valori del nostro fondatore: il presidente Berlusconi ha sempre messo al centro la persona e le sue libertà. Anche il tema dei diritti civili credo appartenga al dna di FI e vada riaffermato con forza".

Ritiene possibile che Pier Silvio Berlusconi decida di entrare in politica?

"Io non mi permetto di interpretare il pensiero della famiglia Berlusconi. Credo che Forza Italia stia facendo un cammino di democrazia che l’ha portato ad avere più di centomila nuovi iscritti, e da partito che era dato in grave difficoltà, se non in dissoluzione, sia arrivato al 10%; secondo gli ultimissimi sondaggi siamo davanti ai 5 Stelle, cioè il terzo partito in Italia. Perché, come dice Tajani, c’è un’area enorme che va da Meloni a Schlein. L’obiettivo del 20% è ambizioso, ma le premesse per arrivarci ci sono, con unità nel partito e tanto lavoro per allargare la base valorizzando tutte le nostre componenti come le donne, i giovani e anche i seniores. In questo quadro la presenza della famiglia Berlusconi è e sarà sempre fondamentale".