Domenica 22 Dicembre 2024
MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Letizia Moratti: “Il centrodestra è coeso. Ma nessuna alleanza Ue con l’estrema destra”

L’ex ministra candidata con Forza Italia alle Europee: mai con partiti come AfD. "Dopo le elezioni auspico una maggioranza di popolari, conservatori e liberali. FI potrà superare il 10%, Tajani ha gestito benissimo la situazione post Berlusconi"

Milano, 30 marzo 2024 – Mai con l’estrema destra in Europa. No a un’alleanza post-elettorale con partiti, come Alternative für Deutschland, che fanno parte del gruppo Identità e democrazia al cui interno c’è la Lega di Matteo Salvini. Letizia Moratti, candidata di Forza Italia e del Partito popolare europeo alle elezioni dell’8 e 9 giugno ("ho intenzione di girare tutte le 25 province del collegio Nord-Ovest, che comprende quattro regioni"), chiude le porte a un’alleanza troppo spostata a destra dopo il voto.

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Quale alleanza auspica dopo le Europee? Ancora una maggioranza Ursula con il Pse o una maggioranza diversa?

"Io auspico che ci sia un Ppe che si rafforzi e una maggioranza composta da Ppe, Liberali e Conservatori, la stessa che elesse Antonio Tajani presidente del Parlamento europeo".

Niente alleanza con Identità e democrazia, il gruppo europeo in cui c’è la Lega?

"Nessuna alleanza con i partiti di estrema destra: per noi del Ppe questo è un punto fermo. Nel gruppo Identità e democrazia ci sono partiti, come i tedeschi di Alternative für Deutschland, che portano avanti delle tesi molto estremiste, anche razziste per certi versi".

Queste diverse alleanze in Europa possono creare problemi al governo in Italia?

"Il meccanismo proporzionale del voto alle Europee prevede che ogni partito corra da solo, quindi è normale che in campagna elettorale ci possano essere sottolineature diverse per evidenziare le proprie identità politiche. Ma non credo nel modo più assoluto che questo possa ripercuotersi sul governo Meloni. L’alleanza di centrodestra è solida. Sulla politica estera le posizioni espresse dal ministro degli Esteri Tajani e dalla premier sono inequivocabilmente filo-Ue e filo-Nato. I distinguo verbali di Salvini? I voti dei partiti del centrodestra sono sempre omogenei sui temi di politica estera. Non vedo rischi per la tenuta della maggioranza".

Qual è l’obiettivo di FI alle Europee? Andare oltre il 10%?

"Il nostro segretario Tajani ha messo l’asticella al 10%. I sondaggi ormai da tempo ci danno in crescita. Qualche mese fa, alcuni pensavano che FI potesse sciogliersi o essere fagocitata da altri partiti...".

In particolare dopo la morte di Berlusconi, lo scorso giugno…

"Io ho scelto di entrare in FI poco dopo, nel settembre successivo, proprio per dare un segnale politico in omaggio a Berlusconi, a cui è legata la mia vita politica. Credo che l’asticella del 10% possa essere superata. C’è un grandissimo spazio politico che va da Meloni a Schlein, uno spazio al quale FI guarda".

FI potrebbe anche superare la Lega? Se così fosse, prevede ripercussioni sul governo?

"La nostra competizione non è nei confronti della Lega, ma dello schieramento progressista. In questa fase, le Europee sono molto sentite, perché i cittadini percepiscono il rischio di indebolire l’Unione europea. C’è invece la necessità di rafforzarla e renderla più competitiva. L’Europa deve diventare più amica di famiglie e imprese. Da una parte abbiamo un’estrema destra che la vuole indebolire, dall’altra un Pse che vuole una transizione ecologica che non tiene conto del valore delle imprese e dei costi sociali di cambiamenti troppo rapidi".

Gabriele Albertini non si candida con FI. Delusa? O il suo ruolo di “scudiero“ la consola?

"Non sono delusa, Gabriele ha motivato la sua scelta e mi ha assicurato comunque un sostegno importante in campagna elettorale".

Il “testamento politico“ di Berlusconi l’ha colpita?

"Mi hanno colpito molto la modalità e le circostanze in cui Berlusconi ha lasciato questo testamento politico, ma anche umano, alla figlia Marina, poche ore prima di spegnersi. In quello scritto ricorrono le parole “libertà“, “giustizia giusta“, “pace“. E “amore“. Io, quando l’ho letto, mi sono commossa".

Lei pensa che prima o poi uno dei figli di Berlusconi, Pier Silvio o Marina, scenderà in politica?

"Sono scelte personali di una famiglia a cui sono legata da sempre. Credo che la famiglia Berlusconi abbia gestito questa fase in maniera straordinaria. Con grande rispetto nei confronti di FI, ma facendo sempre sentire la sua vicinanza. Questo è stato importantissimo per Tajani, che ha gestito bene una situazione molto difficile".

In campagna elettorale, quali temi-chiave porterà avanti?

"Nell’attuale scenario, in cui sono in corso due guerre, l’Europa ha bisogno di essere rafforzata dal punto di vista della sicurezza, dunque di difesa comune, (magari) con un commissario alla Difesa. Un bisogno che potrebbe acuirsi in caso di vittoria di Trump alle presidenziali, perché Trump vuole riequilibrare la presenza americana rispetto alla Nato e ha una visione non allineata con l’Europa sulla guerra in Ucraina. In secondo luogo, parlando di confini: l’Europa deve rafforzare la Guardia costiera e Frontex. Serve una revisione del diritto d’asilo che possa prevedere che si possa scegliere a chi darlo, in quale Paese. Questo allenterebbe le tensioni, dovute all’immigrazione non controllata, che ci sono nelle nostre città. E ci consentirebbe di avere arrivi regolari di immigrati. C’è anche un altro tema che mi sta a cuore".

Quale?

"La competitività europea. In questo caso bisogna portare avanti politiche più equilibrate di quelle proposte dai socialisti, che hanno spinto molto sulla transizione ecologica. Serve un equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ci sono misure che danneggiano le nostre imprese. Ad esempio, la sola auto elettrica dal 2035, le case green i cui costi peseranno sulle famiglie e i tanti vincoli imposti agli agricoltori".