Mercoledì 15 Gennaio 2025
ANTONELLA COPPARI
Politica

L’era del premierato. Casellati giura: si farà. Ma il nodo rimane il ruolo del Quirinale

Dialogo sulle proposte a Roma, a un convegno sulla Semplificazione. La ministra: spero nella collaborazione di tutti, è in gioco la stabilità. E sul Colle respinge le accuse. "Il testo della legge fugherà ogni dubbio".

L’era del premierato. Casellati giura: si farà. Ma il nodo rimane il ruolo del Quirinale

Non ha dubbi la titolare delle Riforme Elisabetta Casellati, l’elezione diretta del premier si farà, tutto è pronto per l’accelerazione: "Il testo è sul tavolo di Giorgia Meloni, dovrebbe essere discusso in consiglio dei ministri nelle prossime settimane". Parole ancor più pesanti perché pronunciate nel corso del convegno sulla Semplificazione normativa da lei organizzato al tempio di Adriano, tra la Camera e il Senato. La ministra spera ancora in un’intesa con le opposizioni, ma assicura che il governo è "intenzionato" ad andare diritto per la sua strada. Una strada che appare in salita: le casse dello Stato sono vuote, avverte Giancarlo Giorgetti, ospite dell’evento (di cui è previsto un sequel a novembre) con molti altri ministri, da Nordio a Salvini a Zangrillo oltre al sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Senza contare che, al momento, altre sono le priorità a Palazzo Chigi e nella maggioranza c’è chi consiglia Giorgia di non aggiungere altra carne al fuoco, con l ’alta probabilità di mettersi contro l’inquilino del Colle.

Sì, perché nella bozza di riforma, al capo dello Stato non spetterebbe più il potere di nomina del premier (come prevede l’articolo 92 della Costituzione) ma quello di "conferire l’incarico" al premier eletto dai cittadini. Da qui il rischio, paventato soprattutto dalla minoranza, di un eccessivo alleggerimento delle funzioni del presidente della Repubblica. Casellati respinge le critiche: "Quando si leggerà il testo, si capirà che il nostro è un modello italiano che non svuoterà le prerogative" del Quirinale, ma "lascerà il capo dello Stato ’garante’ dell’unità nazionale". La ministra ci mette la faccia sulla "riforma delle riforme". Che non sarà – come scritto nel programma del centrodestra – l’elezione diretta del presidente della Repubblica: un cambio di idea? Lei nega: "Nelle consultazioni fatte con tutte le forze politiche ho riscontrato la preferenza per il premierato e lì mi sono fermata". Ecco, scandisce, spero "nella collaborazione di tutti, perché è una riforma fondamentale per la stabilità del Paese". Respinge i dubbi sul presunto scambio tra la sua riforma (sostenuta da FdI) e l’autonomia di Calderoli: "Non c’è un meccanismo per cui ’io ti accontento su questo, e tu su altro’".

Ma deve fare i conti con la penuria di risorse: "Con il rialzo dei tassi abbiamo 14-15 miliardi in meno", fa sapere il ministro dell’Economia, Giorgetti. Si vedrà; anche il guardasigilli, Carlo Nordio, è categorico sulla riforma della giustizia: "La separazione delle carriere non è negoziabile". Al tempio di Adriano si parla di modificare quella Costituzione italiana di cui – nelle stesse ore – a Montecitorio si festeggiano i 75 anni. "Rappresenta il luogo della nostra libertà", scandisce il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, in un’aula gremita (presenti anche molti studenti), che omaggia con un lunghissimo applauso il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Con Giuliano Amato che avverte: "I mali che riscontriamo tra i nostri giovani sono parte di una malattia più generale che molto si è allontanata dal modello costituzionale".

Dal 1948, anno in cui è entrata in vigore, molta acqua è passata sotto i ponti. E tante, troppe norme, spesso superflue, si sono affastellate, sovrapponendosi l’una sull’altra. "Passaggi inutili che pesano sulla vita dei cittadini come uno stalker", dice Casellati. Sfrondare, semplificare: è l’altro obiettivo che si pone. "Di fatto – chiosa – sono un convitato di pietra che ci accompagna nella vita quotidiana". Le fa eco il sottosegretario Mantovano: l’operazione di semplificazione è "già in fase avanzata". La ministra ricorda di aver cominciato "con l’eliminazione di 22mila regi decreti che non producevano più effetti". E annuncia: "Sto sperimentando la possibilità di applicare l’intelligenza artificiale per la semplificazione normativa: sono la prima in Europa". Alla ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, il compito di illustrare come la semplificazione può migliorare l’esistenza di tutti: "Sto portando avanti una grande battaglia per la sburocratizzazione anche per le norme future perché abbiamo bisogno di rendere più facile la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nella vita quotidiana: parlo delle visite mediche ripetute, delle certificazioni, dei servizi allo sportello".