Roma, 6 marzo 2019 - La riforma della legittima difesa ha avuto il via libera della Camera, che ha approvato il disegno di legge con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. Al voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega, mentre 25 deputati di M5s non hanno votato. Dal 26 marzo il provvedimento bandiera della Lega, da sempre cavallo di battaglia di Matteo Salvini, passerà al vaglio del Senato per la terza lettura.
Poco prima del voto finale, i deputati FI hanno esposto in aula alcuni striscioni con la scritta "Finalmente una cosa di centrodestra". Gli autori sono stati richiamati immediatamente all'ordine dal presidente della Camera, Roberto Fico, che dopo aver sollecitato gli assistenti parlamentari a far rimuovere gli striscioni, ha proceduto alla votazione del provvedimento.
La legittima difesa "è sicuramente una legge della Lega", ha detto stamani il vice premier Di Maio. "Come quando si è votata la legge anticorruzione del M5s a dicembre - ha aggiunto Di Maio - non è che c'era tutto questo entusiasmo da parte della Lega, allo stesso modo, quando si vota la legittima difesa, che è una legge che sta nel contratto di governo e io sono leale al contratto", si porta avanti e si vota. Anche se non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel M5s".
"E' anche normale - ha precisato il vicepremier - è la stessa cosa tra quota 100 e reddito di cittadinanza. So che la Lega ha sostenuto il reddito di cittadinanza ma so anche che la Lega era più a favore di quota 100". Alla domanda su cosa non gli piaccia della legittima difesa, Di Maio indica "il messaggio" che arriva. "Non è una questione di cosa c'è scritto nella legge, è il messaggio. Se approvando questa legge - ha spiegato - si comincia a dire che si possono utilizzare di più le armi, questo non è il mio modello di Paese. Il mio obiettivo è comunque spiegare ai cittadini che la difesa personale va bene ma i cittadini devono essere difesi prima di tutto dallo Stato e dalle forze dell'ordine".