Roma, 29 novembre 2018 - "Presto una legge sulla legittima difesa". Il ministro dell’Interno Matteo Salvini torna alla carica sul suo vecchio cavallo di battaglia: la riforma della legittima difesa. "Se la manovra sarà approvata, come lo sarà, prima di Natale – ha detto ai giornalisti – dopo ci sarà la legittima difesa. All’inizio dell’anno deve andare in aula alla Camera". "Forza Italia da mesi chiede al governo giallo-verde un’accelerazione. Finora, nonostante gli annunci di Salvini, solo palude e rinvii. Approviamola subito!", ribatte la capogruppo azzurra Mariastella Gelmini.
"Non volevo ucciderlo ma io ostaggio dei ladri": le prime reazioni di Fredy dopo gli spari La riforma è già passata all’esame del Senato, che l’ha varata lo scorso 25 ottobre. La proposta di legge modifica alcuni articoli del Codice penale, del Codice civile e del Codice di procedura penale. L’articolo 1 interviene sull’articolo 52 del Codice penale introducendo la parola sempre. Il nuovo testo considera "sempre in stato di legittima difesa" chi "all’interno del domicilio, di un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale" si difende da un’azione di terzi "posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica". L’articolo 2 esclude la punibilità di chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità "in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto". Da notare che l’articolo 2 è stato approvato anche dal Pd. La decisione dei dem di non contrastare più di tanto il progetto di legge leghista fu influenzata dal precedente del ddl Ermini, risalente al 2017, che riconosceva il "turbamento psichico" della vittima che sparava di notte. Con l'articolo 3 si stabilisce invece che in caso di condanna per furto in appartamento, "la sospensione della pena è subordinata al risarcimento del danno alla persona offesa". Inasprimento delle pene per il reato di violazione di domicilio e per ipotesi aggravata, ovvero "quando la violazione di domicilio è commessa con violenza sulle cose, o alle persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato". Pene più severe anche per il furto in abitazione, lo scippo e per il reato di rapina. Nei casi della legittima difesa domiciliare viene esclusa la responsabilità di chi ha sparato per difendersi anche di fronte ad eventuali richieste di risarcimento da parte del ladro, se ferito, o dei parenti del ladro, se ucciso. La legge interviene anche affinché "nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose".
Ecco cosa cambia con la legge:
CASA E STUDIO NON SI TOCCANO - La riforma della legittima difesa, voluta dal governo giallo-verde, è passata a Palazzo Madama e ora è in discussione alla Camera per l’approvazione definitiva. Nei casi di aggressione domiciliare, la bozza considera "sempre" sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa in presenza di violenza o minaccia di uso di armi o altri mezzi di coazione fisica. La stessa presunzione è riconosciuta in occasione di un attacco mosso a qualsiasi altro luogo in cui la vittima esercita un’attività lavorativa professionale, commerciale o imprenditoriale. In pratica viene meno il potere discrezionale del giudice, nella valutazione della proporzionalità tra offesa e difesa.
STATO DI GRAVE TURBAMENTO - L‘articolo 55 del Codice penale disciplina l’eccesso colposo della legittima difesa: questa si verifica qualora si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall’ordine dell’autorità ovvero imposti dalla necessità. Il disegno di legge in discussione in Parlamento aggiunge un secondo comma (cavallo di battaglia del Carroccio) che conferma comunque la non punibilità per legittima difesa a vantaggio di chi agisce per salvaguardare la propria o l’altrui incolumità, si trovi in una condizione di minorata difesa o in uno stato di grave turbamento causato dal pericolo del momento.
PATROCINIO GRATUITO - Viene esteso il gratuito patrocinio in favore del soggetto nei cui confronti si procede penalmente, per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o eccesso colposo, sempre che sia disposta l’archiviazione, il proscioglimento o il non luogo a procedere. Tuttavia, qualora le indagini siano riaperte dalla magistratura, la sentenza di non luogo a procedere sia revocata o quella di proscioglimento impugnata, lo Stato ha il potere di chiedere le somme anticipate per il soggetto condannato.
SCIPPO, FURTO E RAPINA - Inasprite di un anno le pene per il furto in abitazione e lo scippo: nel minimo si passa da tre a quattro anni di detenzione, nel massimo da sei a sette. Maggior severità anche per il reato di rapina, che da quattro passa a cinque anni di reclusione. Invariato il massimo edittale di dieci. Chi commette la violazione di domicilio rischia nel minimo un anno e nel massimo cinque, mentre in caso di pena aggravata si va da un minimo di due a un massimo di sei anni.