Pontida (Bergamo), 6 ottobre 2024 – Oggi, domenica 6 ottobre, a Pontida è il giorno dello storico raduno della Lega. Una data non casuale, visto che il giorno dopo, 7 ottobre, è l'anniversario della vittoria della Lega Santa a Lepanto nel 1571. Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha accolto gli ospiti della manifestazione. La guest star più attesa? Il premier ungherese Viktor Orban, così come l'anno scorso fu Marine Le Pen. Sul palco il capo della delegazione di Vox al Parlamento europeo Jorge Buxadé, l'olandese Geert Wilders, il portoghese André Ventura, la vicepresidente del partito austriaco Fpo, Marlene Svazek, formazione che ha appena trionfato alle elezioni. Ieri, alla vigilia della manifestazione, incontrando i militanti junior del partito, a pochi metri dal “sacro suolo” della Padania, il segretario li ha incitati per mostrarsi all'altezza dell'occasione. Anche perché lui rischia personalmente sei anni di carcere per il processo Open arms, come ricorda lo slogan della manifestazione: 'Difendere i confini non è reato’. Salvini ha riservato un “rimprovero” pubblico ai ragazzi che, arrivando nel comune bergamasco, hanno urlato cori contro Antonio Tajani . A Pontida luci anche sulla riforma dell’Autonomia, con la partecipazione di Roberto Calderoli, padre della battaglia diventata legge a giugno. A puntare l’attenzione sull’autonomia differenziata e la sua attuazione l’intervento del governatore lombardo Attilio Fontana. Altro big della giornata Roberto Vannacci, il generale che ha incassato più voti in Europa e al debutto a Pontida. Assente il fondatore Umberto Bossi.
La fotogallery del raduno della Lega a Pontida
È durato una ventina di minuti l'intervento di Matteo Salvini dal palco di Pontida, chiudendo l'edizione numero 36 del raduno della Lega. In maniche di camicia celeste e pantaloni scuri, il segretario e vicepremier ha parlato con il 'corteo' di ministri e capigruppo parlamentari della Lega. Parole d'ordine più ripetute al microfono e accolte dal maggior numero di applausi sono state: l'autonomia differenziata, che è legge da giugno e da cui "non si torna indietro", ha scandito Salvini. Insieme alla determinazione ad andare avanti "a testa alta" al processo Open arms a Palermo, per cui rischia sei anni di carcere, accusato di sequestro di migranti. Anche per questo il segretario ha ringraziato più volte gli alleati stranieri che hanno partecipato al raduno, mai così numerosi a Pontida. In tanti hanno esaltato la sua difesa dei confini: in particolare il premier ungherese Viktor Orban, guest star della giornata, che l'ha definito "un eroe di cui tutta l'Europa ha bisogno". A fine manifestazione, quindi, Salvini ha fatto una foto con tutti i leader stranieri presenti. Poi il bagno di selfie con la gente sotto il palco.
"Marine Le Pen è sotto processo, Trump si è salvato da un proiettile assassino", e Matteo Salvini è a processo a Palermo. "Ma possono arrestare una persona, non un intero popolo. E soprattutto non possono fermare la Santa Alleanza dei popoli europei che oggi nasce a Pontida. Noi non molliamo" di Matteo Salvini, concludendo il suo comizio alla manifestazione della Lega di
Pontida dove si sono avvicendati i leader dell'estrema destra europea. E sul processo di Palermo ribadisce: "Andrei in carcere a testa alta".
"La ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle più facilmente. La priorità per la Lega e l'Italia dovrà essere quella di poter revocare la cittadinanza a quelli che delinquono in casa nostra" dice Salvini. E aggiunge: "la cittadinanza é un atto di fede. È il secondo mazzo di chiavi di casa nostra ma se tradisci questa fiducia contro chi ti ha garantito scuola previdenza e sanità, e poi spacci, stupri e uccidi, la soluzione è solo: via la cittadinanza e torna al tuo paese. Non abbiamo bisogno di altri delinquenti".
Il momento di Matteo Salvini. Il leader della Lega sale sul palco di Pontida e le prime parole sono per l'autonomia, "dopo 30 anni di battaglie è realtà e legge dello stato, indietro non si torna". Gli unici che hanno paura dell'Autonomia - aggiunge - "sono i politici di sinistra incapaci". Per il vice premier, "l'autonomia è futuro, efficienza e merito. Una grande opportunità per i giovani di tutta l'Italia". "Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai" dice a proposito delle misure previste dalla prossima legge di bilancio. Salvini aggiunge: "Il governo è compatto, è un governo di amici prima ancora di alleati, ovviamente ogni tanto discutiamo".
Se continuerà l'immigrazione irregolare in Europa, "noi da Budapest i migranti li porteremo a Bruxelles e li deponiamo davanti agli uffici di Bruxelles. Se vogliono quei migranti che se li tengano!" dice il primo ministro ungherese Viktor Orban dal palco di Pontida e accolto da numerosi applausi dei leghisti e cori. Orban aggiunge: "Non credete che sia impossibile, noi siamo l'esempio vivente", ricordando che "in Ungheria il numero dei migranti è zero, noi non diamo in mano altrui il nostro paese. Non facciamo entrare gli illegali, noi difendiamo i confini. Chi vuole entrare deve aspettare il permesso e deve farlo fuori dai nostri confini", e sulle politiche sociali che "da noi il padre è uomo e la madre è donna e questo resta così anche se la sinistra internazionale si mette contro. Oggi l'Ungheria è il paese più sicuro d'Europa". "L'Europa è un posto peggiore di dieci anni fa" chiosa. "L'Unione europea era stata creata per la pace" ricorda. Davanti al conflitto tra Ucraina e Russia, continua il premier ungherese, "Bruxelles anziché scegliere la pace è divenuta parte belligerante". "I burocrati di Bruxelles rovinano l'economia", conclude nel suo affondo.
Applusi e cori 'Viktor' accolgono l'arrivo del premier ungherese Viktor Orban sul palco di Pontida. "Festeggiamo in Ungheria Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e difeso le case degli italiani" dice il premier ungherese . "Anzi, ha difeso l'Europa e meriterebbe una onorificenza e non procedimenti penali", continua. Il processo Open arms "è una vergogna, è una vergogna della sinistra e di tutta l'Europa. Matteo Salvini è un patriota europeo", aggiunge. "Mi sento bene qui con voi, è come se fossi a casa mia".
"Grazie perché ho l'opportunità di spiegare cosa successo in questi giorni". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, torna dal palco di Pontida le parole sui "sacrifici". "Mi chiedeva se il governo aveva in animo di fare la tassazione delle banche e gli extraprofitti" spiega. "Io ho semplicemente detto che i sacrifici li devono fare tutti, in base all'articolo 53 della Costituzione" che fa riferimento a "chi ha più capacità contributiva", dice il ministro che per il raduno indossa una polo verde Lega sotto la giacca. "Facendo quella intervista avevo ben in mente quello che ha fatto questo governo e quello che ho fatto in questi anni", sottolinea, citando le partite Iva che hanno avuto beneficio dalla flat tax e gli operai dal taglio del cuneo fiscale. "Penso all'operaio di Lumezzane", aggiunge, "questi fanno i sacrifici ed è giusto che i sacrifici li faccia anche qualcun altro". "Il governo sta cercando di tradurre in fatti questo", ovvero l'articolo 53 della Costituzione, "che è un principio di buonsenso e lo stiamo facendo dialogando con le parti", continua ringraziando Confindustria. "State tranquilli e sereni", conclude. "Noi siamo figli di Pontida. Siamo dalla parte della gente che lavora e produce e oggi fa sacrifici".
"Dicono che Vannacci voglia usare la Lega come un pullmino... No, io sono qui, io ancora credo nella parola data e nell'onore. Andremo avanti tutti insieme e non ci fermeranno" dice l'eurodeputato Roberto Vannacci, smentendo dal palco di Pontida l'intenzione di creare un suo partito. "Hanno paura perché il vento soffia forte in tutta Europa. Siamo qui tutti insieme e non molleremo di un millimetro", assicura, elogiando "il nuovo corso della Lega, che è completa, riunisce tutti quanti, e si basa su principi di sovranità, di tradizione, di onore. Noi difenderemo questi principi". "Grazie per accogliermi sul vostro sacro suolo, secondo qualcuno siete persone pericolose, che tirano fuori esecrabili idee di tanti anni fa, noi siamo qui perché rispettiamo il voto popolare" aggiunge. Alle sue parole, i militanti sul pratone rispondono con applausi.
La Lombardia sale sul palco di Pontida, al raduno della Lega, con un monito per l'attuazione dell'autonomia differenziata e lo slogan "Autonomia e identità". È quanto si legge su uno striscione gigante, che racchiude la bandiera della Lombardia e l'immagine di Alberto da Giussano, sventolato sul palco dai leghisti lombardi insieme al governatore Attilio Fontana. "Essere più liberi a casa nostra, questo vuol dire autonomia, questa è la madre di tutte le battaglie" dice Attilio Fontana, dal palco di Pontida. "Dalla Lombardia ci sono 56 miliardi di fisco per il paese, ma chiediamo di essere nelle condizioni di governare meglio, di spendere i nostri soldi nel modo migliore che riteniamo", spiega il governatore lombardo. "L'autonomia spacca il paese? Lo dicono ma non spiegano perché, mentre renderà tutto il paese più efficace", assicura. "Siamo la regione che riceve meno, che costa meno, ma diamo i migliori servizi, non è questione di soldi ma di come si spendono, se si investono o sprecano", conclude.
Sul pratone di Pontida trovano posto due stand con la raccolta firme in solidarietà di Matteo Salvini, per il processo Open Arms. I leghisti registrano i nomi di chi aderisce, con tanto di tessera da ritirare del 'Comitato per la sicurezza dei confini', un card blu, formato tascabile con il volto di Salvini. Tra gli stand regionali, da quello del Trentino, a quello della Calabria, passando per quelli di tutte le regioni dello Stivale, fanno bella mostra i prodotti tipici, con tanto di assaggio. Dalle Mele del trentino, ai formaggi della Val d'Aosta, alla ' nduja calabrese, al pasticiotto pugliese.
Con il tradizionale omaggio ai volontari della Lega che sono scomparsi, a Pontida è cominciato il raduno del partito in corso nel paesino della Bergamasca. Edizione numero 36 e di certo quella con più ospiti stranieri, per via delle delegazioni di partiti europei che hanno accolto l'invito del segretario Matteo Salvini. Sono soprattutto i Patrioti d'Europa capitanati dal primo ministro ungherese Viktor Orban. Al debutto pure il generale Roberto Vannacci, dopo l'elezione al Parlamento europeo con i voti della Lega. Salvini, in camicia bianca e sguardo rivolto alle foto dei militanti morti, ha dato il via alla manifestazione. I militanti stanno ancora arrivando e al momento il pratone ha ancora spazi vuoti. Tra le bandiere che sventolano, prevalgono quelle venete del Leone di San Marco, alcune asburgiche di militanti friulani e una gigante dei leghisti di Livorno. Sotto il palco anche un maxi striscione di leghisti lombardi, con una scritta riferita ai problemi giudiziari del Capitano: "Ha difeso i confini. Crema e Cremona uniti per Salvini" e la foto del leader.
Sul pratone di Pontida è arrivato anche l'eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci. Il generale è stato accolto da una piccola folla di militanti, che volevano salutarlo o scattarsi un selfie con lui. C'è chi osserva: "Vannacci non c'entra niente con la Lega". Il generale nel corso del giro tra i vari stand allestiti per l'evento non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti presenti, in particolare su un eventuale tesseramento nella Lega. Vannacci si è limitato a dire: "Ho già firmato la raccolta firme per Salvini" per sostenerlo nel caso Open Arms. Un militante ha poi aggiunto: "Non fare un altro partito". Netta la risposta del Generale: "Ma lei dà retta a questi signori", indicando i giornalisti sul posto. E, sempre rivolgendosi ai giornalisti, Vannacci ha detto ironicamente: "Non avete paura di essere qui, tra tutti questi pericolosi estremisti?".
Sotto il sole e il pratone infangato per l'umidità della notte, Pontida è pronta ad accogliere il popolo della Lega. E in attesa del leader Matteo Salvini e degli ospiti sovranisti da mezza Europa, per ora nel paesino della Bergamasca dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia 6 anni di carcere con l'accusa di sequestro di migranti a Lampedusa. È un militante di Viganò Brianza a sommare sulla maglietta - rigorosamente verde - le due istanze di giornata: da un lato la scritta "L'Italia non è una e non lo sarà mai" e dall'altro, "Salvini a processo. L'Italia scivolata nel cesso". Altri girano con una pettorina blu e la scritta "Giù le mani da Matteo". Del resto lo slogan dell'edizione 2024 di Pontida è proprio "Difendere i confini non è reato" che tappezza il palco, al centro del pratone. Di lato resta la scritta "Padroni a casa nostra", di memoria bossiana. Tutt'intorno, i gazebo per la raccolta firme per il 'Capitan0' (per ora una decina di persone in fila), altri che distribuiscono la tessera di socio fondatore del 'Comitato per la sicurezza dei confin' o gadget come uno spray anti violenza. Attira le telecamere Michele Leombruno, amministratore leghista che viene da Serracapriola, in provincia di Foggia, vestito con una tuta a strisce bianche e nere simil carcerato e il cartello "Ho votato Lega, arrestate anche me". Nello stand del Veneto i volontari mostrano con orgoglio il nuovo gadget: la spilla di Alberto da Giussano che comprende il leone di San Marco. Poi tre stand attigui che, per par condicio, vendono i libri di Salvini, di Umberto Bossi e la new entry della Lega, il generale Roberto Vannacci.