Martedì 11 Marzo 2025
ANTONELLA COPPARI
Politica

Le tensioni nella maggioranza. Ora si litiga anche per Starlink. Salvini pro Musk irrita gli alleati

Il leader leghista tifa per i satelliti del miliardario. E tira in ballo anche Mattarella: "Lo incontri". Forza Italia frena: "Non si scelga per amicizia". Il social X attaccato da hacker, Elon: sono filo-ucraini.

Giorgia Meloni conversa con Elon Musk

Giorgia Meloni conversa con Elon Musk

Roma, 11 marzo 2025 – L'istruttoria è chiusa, la decisione non c'è e scegliere sull'eventuale accordo su Starlinkla costellazione di satelliti che porta la connessione dal cielo – è molto più che difficile. Perché la scelta è politica: se fosse tecnica non ci sarebbe problema. "Le alternative sono nebulose", ammette sconsolato il capo dei senatori di FdI, Lucio Malan . Ma del resto lo riconosce anche Forza Italia, il partito della maggioranza che più punta i piedi contro l'intesa: "Non deve essere assolutamente una scelta basata sull'emotività politica e cioè non legata all'amicizia con Musk", avverte il portavoce Raffaele Nevi. Però ammette: "Starlink fornisce servizi che non riusciamo ad avere in altro modo".

La partita coinvolgerebbe comunque il capo dello Stato, che è anche comandante delle Forze Armate e presidente del Consiglio Supremo di Difesa, in ogni caso a tirarlo per la giacca con l'abituale noncuranza per il protocollo è lo stesso Elon Musk : "Sarebbe un onore parlare con il presidente Mattarella", ha scritto replicando al post di un utente che citava un articolo sullo stato dell'arte fra il governo italiano e Space X, l'azienda del cui capo Starlink. La formula è fiorita, ma il metodo non è di quelli che possono essere graditi a un capo dello Stato attento anche alla forma come Sergio Mattarella. Matteo Salvini difende il patron di Tesla: "Starlink connette mezzo mondo non vedo perché la sinistra deve dire pregiudizialmente di no". E rilancia l'invito di Musk: "Sarebbe un incontro stimolante".

Dal Colle, a domanda diretta, fanno notare che la materia riguarda il governo e, a maggior ragione, quando si tratta di rapporti con gli operatori di settori: si può scommettere che il capo dello Stato non prenderà posizioni ufficiali, ma quanto a consigli e suggerimenti in tema di moral suasion non c'è affatto analoga certezza. Anche perché nei mesi scorsi è stato martellante nel denunciare il pericolo che le grandi corporazioni sottratte a ogni controllo rappresentano per la democrazia. Il modello esemplare di quelle corporation è rappresentato proprio dalle aziende del magnate sudafricano: X, e soprattutto Space X. Insomma che il Presidente spinge verso un accordo con Musk è quanto meno probabile. La scelta però resta incerta data l'immensa superiorità di Starlink. "Non è che i sistemi alternativi non esistono", sottolinea però il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

L'Europa ha preso la rincorsa cercando di recuperare un abissale ritardo, mette sul tavolo il sistema francese Eutelsat che però dispone solo di 652 satelliti a fronte di oltre 6mila di Starlink che dovrebbero arrivare a 20mila in tempi fulminei ea 40 mila entro la fine del decennio. Non solo: l'Europa punta a fare entrare in funzione nel giro di qualche mese il sistema integrato Govsatcom e ad accelerare i tempi per il varo di Iris 2, il sistema direttamente competitivo con Starlink, che ingloberà anche Govsatcom. Nessuna di queste opzioni è però in grado di competere con i satelliti di Elon e difficilmente lo sarà prima di una ventina d'anni. Sull'altro piatto della bilancia vi sono i dubbi sull'opportunità di ricorrere a una figura come quella del magnate, dubbi che per altro lui stesso sembra fare il possibile per moltiplicare. Pur se subito ritirata, la minaccia di togliere Starlink all'Ucraina non è certo un buon segnale per futuri clienti, ovvero per gli Stati che comprensibilmente temono di esporsi ai possibili ricatti di un tipo imprevedibile come il capo del Dipartimento per l'efficienza governativa. E l'ennesima dimostrazione è arrivata ieri quando, a fronte dei disservizi su X rivendicati dal gruppo hacker filopalestinese Dark Storm Team, il proprietario della piattaforma social ha tuonato: "Veniamo attaccati ogni giorno, ma questo è stato fatto con molte risorse. O è coinvolto un grande gruppo o un Paese". Precisando poco dopo: l'attacco è stato lanciato da "indirizzi IP provenienti dall'area dell'Ucraina".

Partita aperta insomma: a decidere alla fine sarà Giorgia e la sua sarà una scelta politica: da un lato appunto la vicinanza alla coppia di Washington, Trump e Musk, dall'altra la determinazione a non indebolire la relazione con Ursula von der Leyen e Bruxelles. Una scelta molto difficile, ma stavolta restare nel mezzo sembra proprio impossibile.