"È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione di piazza". Le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni arrivano poco dopo le 22. E fanno seguito a quelle del presidente del Senato, Ignazio La Russa: "A Roma coloro che dicono di voler manifestare per la pace in realtà inneggiano alla strage del 7 ottobre. E parte dei manifestanti si sta rendendo protagonista di violenze contro le forze dell’ordine, a cui rivolgo la solidarietà mia personale e quella del Senato". Le reazioni politiche sul corteo Pro-Pal non autorizzato andato comunque in scena a piazzale Ostiense, sono forti.
IL GOVERNO
Per il governo aveva parlato nel tardo pomeriggio la ministra del Turismo Daniela Santanchè: "Io non sono mai per i divieti di cortei. Sapete cosa mi fa male e che mi preoccupa? È quello che dicono durante quel corteo. L’antisemitismo che si sta sviluppando nella nostra nazione. E sentire un silenzio assordante attorno. Il tema non è il corteo, ma quello che si dice al corteo e la posizione politica che i partiti prendono. Non si può tornare indietro nel tempo, questo mi addolora moltissimo". In mattinata in un’intervista al Mattino il ministro della Giustizia Carlo Nordio si era detto "più indignato che preoccupato perché l’altroieri in televisione ho addirittura ascoltato una persona che ha detto che il vero terrorista è Israele. Io il 7 ottobre andrò alla cerimonia nella sinagoga di Roma. Spero che queste persone si rendano conto di essere fuori da ogni ordine civile e razionale".
"I FIGLI DI PAPÀ"
Il capogruppo di Fratelli d’italia al Senato Lucio Malan dice che "questi signori hanno ritenuto di fare comunque questa manifestazione nonostante il divieto, giustificata dal fatto che erano fatte per celebrare il crimine del 7 ottobre. La celebrazione di atti di terrorismo non è accettabile", mentre il collega di partito Giovanni Donzelli vorrebbe che andassero in Iran: "Ai figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari dico: andate lì a manifestare".
LE BANDIERE DI HEZBOLLAH
"Spuntano anche le bandiere di Hezbollah alla manifestazione a favore della Palestina. Le bandiere di una setta di terroristi fanatici, assassini e stragisti fondamentalisti islamici. I promotori di questa manifestazione sono fiancheggiatori di quelli che volevano avviare un nuovo olocausto contro il popolo di Israele. Chi fa l’apologia del genocidio e chi sventola le bandiere degli Hezbollah è da disprezzare come gli assassini del fondamentalismo islamico. Vergogna", dice il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri. All’attacco anche la Lega con il deputato Nicola Ottaviani: "Oggi nella Capitale oltre 6mila persone a un corteo non autorizzato urlano al megafono frasi contro il governo e inneggiano alla strage dello scorso 7 ottobre. A questo odio al limite dell’antisemitismo opporremo il composto e corale ricordo dal prato di Pontida dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele e le vittime che quel gesto ha causato".
LA CONDANNA DEL PD
Anche dal Pd arriva la condanna della violenza di piazza. "Il 7 ottobre è stato un crimine, non resistenza. Le parole e la violenza della manifestazione pro Palestina di ieri a Roma sono inaccettabili e da condannare con fermezza. Nessun cedimento all‘antisemitismo", attacca il deputato Pd Lorenzo Guerini. "Solidarietà alle forze del’ordine rimaste ferite, non si difende così il diritto della Palestina di esistere", scrive su X la senatrice Simona Malpezzi.
Alessandro D’Amato