Giovedì 7 Novembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Le reazioni in Italia. Meloni-Trump, asse per la stabilità. Salvini esulta: porterà la pace

Ucraina e Medio Oriente al centro della telefonata tra la premier e il nuovo presidente. Mattarella: "Uniti da vincoli di amicizia". Il leghista rivendica il ruolo di referente del tycoon.

Le reazioni in Italia. Meloni-Trump, asse per la stabilità. Salvini esulta: porterà la pace

I rapporti tra il 46esimo presidente Usa Joe Biden, 81 anni, e la premier italiana Giorgia Meloni (47) sono sempre stati molto cordiali

Non è una rosa con qualche spina, piuttosto il contrario. Sulla carta le somiglianze tra Donald Trump e Giorgia Meloni si sprecano: nei fatti, il ritorno alla Casa Bianca del populista d’oltreoceano per la premier è più una serie di problemi che una gioia. Come capo del governo di un grande Paese europeo, condivide le preoccupazioni dei colleghi della Ue: i dazi del 10% se non del 20% che danneggerebbero tutta l’Unione ma l’Italia più degli altri perché gli Usa sono il secondo mercato di sbocco del nostro export. L’aumento delle spese militari se, come annunciato, il neo-eletto chiederà all’Europa di farsi carico in misura maggiore del peso dell’Alleanza atlantica. Come leader di Ecr, avrà a che fare con un gruppo concorrente, i Patrioti, sponsorizzato dall’uomo della Casa Bianca, con inevitabile perdita di peso. Incognite che saranno al centro del doppio summit Ue in programma oggi e domani a Budapest.

Certo ci sono anche i petali: proprio le difficoltà di dialogo tra gli altri leader europei e Trump le dovrebbero aprire ampi spazi come canale di comunicazione e cerniera tra i due fronti, ruolo che i Patrioti non possono assolvere. Lo conferma il colloquio telefonico serale tra la premier e il neo-Presidente in cui hanno espresso la "volontà di lavorare in stretto coordinamento sui principali dossier internazionali", a partire dalla guerra in Ucraina e la crisi in Medio Oriente con l’obiettivo di promuovere "la stabilità". Che poi, fanno notare in ambienti governativi "è sempre più facile trattare con uno della tua area politica". Infine, per rinsaldare i rapporti con il tycoon Giorgia ritiene di avere l’alleato più prezioso che passa il mercato: Elon Musk. Insomma motivi di ottimismo li registra, ma non tali da abbandonarsi all’entusiasmo. Lo dimostra il comunicato molto istituzionale diffuso di primo mattino, col quale si felicita con il vincitore. Dopo le congratulazioni di rito la presidente parla di Usa e Italia come "sorelle", esaltando il legame costruito da "un’alleanza incrollabile, valori comuni, e una storica amicizia".

È lo stesso tono che usa Sergio Mattarella. Anzi, forse il Capo dello Stato mostra uno squarcio di simpatia in più: "I nostri Paesi sono uniti da inscindibili vincoli di amicizia e collaborazione, cementati dalla condivisione dei valori democratici". A compensare la tiepida nota, ci pensa il suo vice, Matteo Salvini. Esordisce con un video messaggio, in cravatta rossa con maglietta trumpiana appesa al muro: "Una giornata storica per gli Usa e per l’Occidente: lotta all’immigrazione clandestina, taglio delle tasse, sconfitta dei processi politici e ritorno alla pace". A Montecitorio rilancia: "Se Trump mette fine alla guerre meriterà il Nobel per la pace". Entusiasmo spontaneo ma non del tutto disinteressato. Un po’ spera in un cambio di strategia che permetta all’Italia di sospendere l’invio delle armi all’Ucraina. Soprattutto, si vede come referente privilegiato dell’uomo più potente d’Occidente. Rivendica i quarti di trumpianità nel Belpaese: "Mai nascosta la mia preferenza: altri nel centrodestra la pensavano in maniera diversa". Allude a Tajani (FI), che aveva preso partito per Kamala Harris e ora saluta il vincitore : "Lavoreremo bene assieme". Ma è probabile che pensi pure a Giorgia. La premier è rimasta "laica" per dirla con Chigi. Dove si smentiscono rimpianti per ciò non è stato: un tris di donne (Harris, von der Leyen e lei) in cima al mondo.

Sull’altra barricata le reazioni sono prevedibili. Tutte o quasi. "Una brutta notizia per l’Italia e la Ue", dice Elly Schlein quando riesce a elaborare la sconfitta. Toni simili usano Renzi, Calenda e Fratoianni. La sorpresa viene da M5s: calorose le congratulazioni di Conte. "Trump ha avuto una vittoria netta, estesa al voto popolare". Del resto, la stima di Trump per "Giuseppi" è nota, il rapporto con l’ex premier è più rodato di quello con Salvini. E per un leader in difficoltà come lui, The Donald può rivelarsi una carta preziosa.