Lunedì 20 Gennaio 2025
ELENA G. POLIDORI
Politica

Le parole di Mattarella: "Le riforme di Craxi cambiarono il Paese"

Il Capo dello Stato: fece bene su esteri e Concordato

Sergio Mattarella, 83 anni

Sergio Mattarella, 83 anni

Venticinque anni dopo, riscrivere la Storia. O meglio, per dirla con il governatore lombardo Attilio Fontana, approfondirla e pesare "l’apporto, oltre ogni posizionamento di parte" che Bettino Craxi ebbe nella vicenda politica conclusiva della prima Repubblica.

Ieri, nell’anniversario della morte del segretario Psi e presidente del Consiglio (il primo socialista della Storia), avvenuta ad Hammamet il 19 gennaio del 2000, è stato il presidente della Repubblica a ricordarne la figura politica e istituzionale lontano dalla vicenda giudiziaria che, invece, ha segnato l’ultima parte della vita politica e personale dell’uomo. "Bettino Craxi – ha ricordato Mattarella – è stata una personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano, ha impresso un segno negli indirizzi del Paese in una stagione caratterizzata da grandi trasformazioni sociali e da profondi mutamenti negli equilibri globali".

"Interprete autorevole della nostra politica estera europea, atlantica, mediterranea sostenitrice dello sviluppo dei Paesi più svantaggiati, aperta al multilateralismo", ha proseguito il Capo dello Stato, "lungo queste direttrici ha affrontato passaggi difficili, rafforzando identità e valore della posizione italiana. Un prestigio che poi gli venne personalmente riconosciuto con incarichi di rilievo alle Nazioni Unite. Le politiche e le riforme di cui si fece interprete sul piano interno determinarono cambiamenti che incisero sulla finanza pubblica, sulla competitività del Paese, sugli equilibri e le prospettive di governo. Una spiccata determinazione caratterizzò le sue battaglie, sia nel confronto tra partiti, sia in campo sociale e sindacale, catalizzando sentimenti contrastanti nel Paese".

Tra i momenti degni di nota, dell’azione politica di Craxi, Mattarella ha voluto sottolineare come l’allora presidente del Consiglio "raccolse un consenso ampio quando riuscì a portare a conclusione il processo di revisione del Concordato tra Stato e Chiesa cattolica, sul cui inserimento in Costituzione i socialisti si erano espressi, all’epoca della Costituente, in termini negativi". Poi, però, "la crisi che investì il sistema politico italiano minando la sua credibilità, chiuse con indagini e processi una stagione provocando un ricambio radicale nella rappresentanza".

Parole che sono state salutate da un sentito ringraziamento da Stefania Craxi, figlia del leader socialista: "Parole che restituiscono uno spaccato di verità sull’opera e sulla figura del leader socialista rendono meriti e onore a una personalità, tutta politica e rappresentano un ulteriore passo affinché, come ripeteva Craxi, la storia sia scritta bene".