Giovedì 26 Dicembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Le accuse alla sorella di Giuli : "Pagata dalla Camera, lavora per FdI". Lei: mi assento per curare mio figlio

La giornalista nell’ufficio stampa di Montecitorio: attenzione morbosa alla mia vita privata

La giornalista nell’ufficio stampa di Montecitorio: attenzione morbosa alla mia vita privata

La giornalista nell’ufficio stampa di Montecitorio: attenzione morbosa alla mia vita privata

Chi ha visto la puntata, ieri notte, avrà forse le idee più chiare. Ma l’inchiesta di Report su Antonella Giuli (foto), ufficio stampa della Camera, giornalista come il fratello Alessandro ora diventato ministro della Cultura, rischia di passare alla storia come un caso da manuale di azione-reazione. Un preannuncio di scoop cui corrisponde una risposta preventiva per negare (o depotenziare) ogni addebito. Oggi il verdetto dello share.

Report contesta che la giornalista 44enne, "assunta per chiamata diretta presso l’ufficio Stampa della Camera, come altri colleghi di altri partiti" – con uno stipendio lordo di 120mila euro l’anno – continuerebbe in realtà "a occuparsi di comunicazione in favore di Fratelli d’Italia e in particolare di Arianna Meloni". Circostanza – questa – "espressamente vietata dal suo contratto". Il sospetto di Report sfocia in una domanda diretta, ma Giuli nega.

Dalla smentita si salva solo il "rapporto limpido e pubblico di amicizia personale" con Arianna Meloni, "fondato su un passato di comune militanza nella destra partitica italiana e testimoniato da scatti fotografici e riprese video delle quali non mi vergogno, anzi", dichiara l’interessata a poche ore dal programma in tv. Proprio la sorella della premier e responsabile organizzativa di FdI, ex moglie del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, è la figura che aleggia sulla vicenda e che probabilmente spinge per una reazione.

Quando anche La Stampa, ieri mattina, anticipando il lavoro di Report, virgoletta "la presenza stabile" di Antonella Giuli alle principali iniziative politiche di FdI, il partito (e il centrodestra) scelgono di scagliarsi contro l’inchiesta di Giorgio Mottola affiancando l’autodifesa di Giuli. La quale, da un lato, rivendica "abnegazione e disponibilità" a partire dalla "mansione" di gestire le "numerosissime conferenze stampa quotidiane organizzate da tutti i gruppi politici a Montecitorio", dall’altro accusa Report di "morbosità" nel trattare il suo stato di servizio. Madre di due bambini, comunica di usufruire della "legge 104 art. 3 comma 3", per assistere il figlio Giulio "affetto da una grave patologia curabile ma non guaribile". "Era necessario che mi spingessi a tanto?", si chiede subito dopo averlo scritto. Il centrodestra – e non solo – solidarizza su tutta la linea. Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, nega qualsiasi morbosità. Lo fa già prima della messa in onda. "Nessuno – spiega – contesta ad Antonella Giuli di essere vicina ai figli". E definisce "speculazioni" e "sciacallaggio" le critiche a un lavoro che "documenta" i fatti.