Sabato 27 Luglio 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

L’azzurro Mulè: "Una lezione per imparare"

Il vicepresidente della Camera: Truzzu non attrattivo, "Al contrario le nostre liste hanno preso il 48,8%"

L’azzurro Mulè: "Una lezione per imparare"

L’azzurro Mulè: "Una lezione per imparare"

"Perdere non fa mai piacere. Però le sconfitte possono aiutare a maturare e a crescere. In America le grandi aziende hanno il “giorno del fallimento“, quello in cui i dirigenti raccontano un loro insuccesso. Serve a trarre una lezione per migliorare e per migliorarsi".

Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, riconosce la sconfitta del centrodestra in Sardegna, ma pensa anche che questo inciampo possa servire a imparare una lezione.

Quale?

"Guardi, il centrodestra è fortissimo in Sardegna. Alla fine dei conteggi le liste hanno ottenuto il 48,8%. È difficile parlare di un insuccesso con questi numeri".

Quindi avete sbagliato il candidato?

"Evidentemente quel candidato non è stato attrattivo come si pensava. Si tratta di logica e aritmetica: se hai quasi il 49% dei voti di lista e il candidato prende cinque o sei punti percentuali in meno evidentemente non ha fatto breccia nel cuore degli elettori del centrodestra".

Ieri il senatore Maurizio Gasparri ha spiegato al nostro giornale che il candidato non lo deve scegliere il partito che ha più voti, ma bisogna prendere in considerazione la personalità più autorevole a prescindere dall’appartenenza politica.

"È esattamente quello che faceva Silvio Berlusconi quando i nostri compagni di viaggio avevano percentuali anche molto basse. E non dipendeva dalla sua generosità, ma dalla sua lungimiranza: così sceglieva i candidati nelle città e nelle regioni anche pescando da formazioni che avevano meno consensi. È questa la grandezza di chi sa essere federatore di una coalizione. È quello che il centrodestra del XXI secolo deve fare".

Quindi Giorgia Meloni deve ancora imparare a farlo?

"Ma noi stiamo già imparando. Abbiamo avuto una battuta d’arresto, ma sapremo metterci d’accordo con maturità per andare avanti. C’è la Basilicata, c’è l’Umbria, ci sono le prossime regioni...".

Del voto disgiunto e delle voci di una "vendetta" da parte della Lega cosa pensa?

"Non voglio fare l’Hercule Poirot della situazione. Il dato è che alcune migliaia di persone non hanno votato il nostro candidato. Prendersela con qualcuno è sbagliato. E io non penso che ci siano stati ordini di partito per danneggiare il candidato".

La Sardegna è la prima vittoria importante del Campo Largo. Siete preoccupati?

"Quando nasce un bambino di solito si mette o il fiocco rosa o quello azzurro. Per la nascita di questa coalizione che fiocco mettiamo? In ambito nazionale sono in disaccordo su tutto. Sono soltanto un cartello elettorale fine a sé stesso".

E il centrodestra teme invece un effetto domino dal voto?

"Assolutamente no. Faremo tesoro della lezione per correggere gli errori e andare avanti".