Laura Ravetto e altri due lasciano Forza Italia per la Lega

L'ex sottosegretaria, Federica Zanella e Maurizio Carrara: "No ammiccamenti col Pd". E Salvini attacca: "Un pezzo di Fi pensa a inciuci". Ma Berlusconi: "No partecipazione a maggioranze o governi con forze politiche incompatibili"

Laura Ravetto, Matteo Salvini, Federica Zanella, Maurizio Carrara (Ansa / ImagoE)

Laura Ravetto, Matteo Salvini, Federica Zanella, Maurizio Carrara (Ansa / ImagoE)

Roma, 19 novembre 2020 - Aumenta la maretta nel Centrodestra: tre deputati di Forza Italia alla Camera passano al gruppo parlamentare della Lega. Si tratta di Laura Ravetto, ex sottosegretario del governo Berlusconi, Federica Zanella e Maurizio Carrara. I tre spiegano così la decisione presa: "Abbiamo deciso di impegnarci in politica, in tempi e modi diversi, convinti che i valori e i programmi del centrodestra siano la risposta giusta per il Paese. Ringraziamo Silvio Berlusconi per averci dato la possibilità di tradurre le nostre competenze e il nostro 'sentire' in azioni politiche concrete. In qualità di eletti su collegi uninominali con i voti di tutto il centrodestra, tuttavia, viviamo con disagio le sempre più ampie aperture al Governo e gli ammiccamenti con il Partito Democratico".

E continuano: "Prendiamo atto che Forza Italia ha altresì perso quella forza propulsiva che l'aveva portata ad essere luogo di aggregazione per tutto il centrodestra e riteniamo che quel luogo di aggregazione sia oggi rappresentato dalla Lega di Matteo Salvini, che crediamo possa essere il miglior interprete di quella rivoluzione liberale i cui valori sono più che mai attuali e necessari, nonché il Partito con cui meglio portare avanti con coerenza quel programma unitario su cui abbiamo 'messo la faccia' in campagna elettorale, e che non vogliamo tradire. Per tutti questi motivi aderiamo convintamente al gruppo della Lega certi che - in tale gruppo - ci verrà data la possibilità di continuare a portare avanti al meglio le battaglie politiche in cui abbiamo sempre creduto e che ci hanno caratterizzati in aula e sui territori".

Salvini contro il Cav (e gli inciuci)

E dunque nel centrodestra è esplosa la polemica, dopo le aperture di Berlusconi al governo. chi non ha digerito, in particolare, il profilo collaborativo assunto dall'ex-premier, è il leader leghista Matteo Salvini, che passa all'attacco, mentre in una posizione più defilata si pone la presidente di FdI Giorgia Meloni.  Salvini, in mattinata, ha polemizzato frontalmente con Berlusconi e i suoi, non lesinando aperte accuse di consociativismo: "I miei rapporti con Forza Italia? A me interessano i rapporti con gli italiani. L'appello di Mattarella è alla collaborazione, non all'inciucio e ai rimpasti. Mi sembra che per Pd, M5S, Renzi e anche per qualche pezzo di Forza Italia si stia parlando di posti, non di cose da fare. Il Parlamento invece è occupato da 15 giorni sulla cancellazione dei decreti sicurezza. è questa la priorità del Paese?". Per Salvini, insomma, negli Azzurri al momento "c'è una certa ambiguità. 

Berlusconi: "No partecipazione a maggioranze o governi con forze politiche incompatibili"

"Forza Italia non ha alcuna intenzione di partecipare a maggioranze o Governi con forze politiche incompatibili, ma sente il profondo dovere di assumersi le responsabilità verso la Nazione che derivano dal momento gravissimo che l'Italia sta attraversando, la peggiore crisi sanitaria ed economica dalla fine della Seconda Guerra Mondiale". Lo ribadisce Silvio Berlusconi in una nota nella quale, tra l'altro, puntualizza: "Leggo con stupore una serie di notizie e commenti giornalistici riferiti al ruolo di Forza Italia e a presunte divergenze con alcune forze politiche alleate". Facendo rilevare al riguardo: "I nostri alleati sanno benissimo che senza Forza Italia e senza le altre forze politiche di centro che rappresentano culture e tradizioni fondamentali nella nostra democrazia come quella democristiana, quella liberale e quella socialista, non avremmo un centro-destra, ma una destra isolata in Italia e in Europa, non in grado nè di vincere le elezioni, nè di governare il Paese, esattamente come avviene in Francia per il Front National". L'ex presidente del Consiglio torna infine sull'appello lanciato nei giorni scorsi alle forze politiche da Sergio Mattarella, per chiarire nuovamente il significato della "disponibilità di Fi a collaborare, nello spirito dei richiami del Capo dello Stato, ad un'unità sostanziale della Nazione". Una scelta, rimarca, che "non ha nulla a che fare con manovre di palazzo, con quello che spesso ho definito 'teatrino della politica'", ma che va invece intesa, conclude, "come una linea di responsabilità istituzionale e di chiarezza politica da cui chiaramente discende, che mai parteciperemo ad un Governo con forze politiche per noi totalmente incompatibili".

Le reazioni di Forza Italia

La senatrice Licia Ronzulli, vicinissima a Berlusconi, respinge al mittente le dichiarazioni di Salvini e lo invita a "fare una telefonata a Berlusconi stamattina così si chiariscono una volta per tutte". Per il vicepresidente azzurro Antonio Tajani "non è un inciucio cercare di far approvare proposte concrete per tutelare lavoratori, imprese, famiglie e liberi professionisti. E garantire la salute degli italiani utilizzando i 37 mld del Mes. Si tratta soltanto di buon senso e di senso di responsabilità per tutelare i diritti dei cittadini".