"Sessantacinque governi diversi in 67 anni. Sette negli ultimi dieci anni, quando Canada, Francia e Germania ne hanno avuti due, tre il Giappone e gli Stati Uniti. E noi sette. Come il Burkina Faso. La durata media è di 13 mesi: cinque mesi di blocco per cambiare gli staff, ne restano otto per lavorare". Nicola Drago, amministratore delegato di De Agostini Editore e autore di Il premierato non è di destra (Utet), parte dai numeri con IoCambio, l’associazione che ha fondato con altri otto soci e "un unico scopo: rendere l’Italia stabile e governabile". Una community che oggi conta tremila persone e che – dal quartier generale di Milano – lancia la sfida: entrare nel merito di una riforma "che viene sempre bloccata da governi fragili e opposizioni ideologiche", coinvolgendo la società civile. "Si è aperta una nuova finestra, molto va cambiato, siamo qui per raccogliere istanze e farci messaggeri". "Senza stabilità non c’è senso di responsabilità", ribadisce Alessandro Tommasi, fondatore di Nos e ora anima anche di IoCambio, lanciando tre parole "tempo, visione e coraggio, che mancano dannatamente nella politica" per dare il via a una staffetta di storie di cambiamenti impopolari e coraggiosi sul palco di via Monterosa.
C’è l’ex ministra al lavoro Elsa Fornero a ricordare la chiamata del 15 novembre del 2011 di Mario Monti, l’emergenza di un Paese che parlava di spread – anziché di calcio – anche al bar, la riforma delle pensioni "impopolare ma necessaria". "Me ne occupavo da tempo per i miei studi. Chiesi a Monti: “Quanto tempo ho?“. Due settimane, massimo 20 giorni. Non era una prova muscolare, era l’urgenza. Poteva essere l’inizio di una dinamica positiva, la abbiamo usata per accanirci gli uni contro gli altri". C’è Giorgio Gori, europarlamentare del Pd, a raccontare i cambiamenti professionali e l’esperienza di sindaco a Bergamo: "Ho preso anche decisioni che non erano di consenso immediato, avevo il tempo per poterne vedere i risultati. E mi hanno riconfermato". Con Pegah Moshir Pour, attivista per i diritti umani di origini iraniane, si ricorda il simbolo di libertà, "il gesto coraggioso della dottoranda Ahou Daryaee in Iran che, strattonata dalla polizia morale, ha deciso di reagire".
Tra le storie raccontate anche quelle dell’assessore del Comune di Milano, Alessia Cappello, e del conduttore radiofonico Linus. Alessandro Sterpa, Costituzionalista, chiude ricordando i 40 tentativi di riformare la Costituzione o "incontri di pugilato": "Si ha paura, ma se i suoi valori non riescono a cadere tra noi, nella realtà, la Carta rischia di essere un corpo senza vita. Apriamo la scatola, vediamo cosa funziona o meno e aggiustiamolo, senza preconcetti, parlando anche di ballottaggio per il premier, di elezione del Presidente della Repubblica, di statuto delle opposizioni". Da Milano si lancia un tour universitario, che farà tappa a Roma, Bologna, Napoli, Firenze, Pisa, Bari. "Tante cose partono da qui, è inevitabile per la sua energia. Non è una spinta Milanocentrica – conclude Tommasi –: sono temi che spesso vediamo come romani, ma hanno effetti sulle nostre vite, sulle nostre aziende, in tutta Italia".