Sabato 11 Gennaio 2025
BRUNO
Politica

L’analisi di Vespa. FdI ora vola nei sondaggi. Starlink è un’opportunità

Se i satelliti di Musk costano meno e sono più efficienti non ha senso dire no. Ora la sfida per la premier è far crescere la produttività e la competitività.

Giorgia Meloni, 47 anni, con Elon Musk, 53 anni in un recente incontro

Giorgia Meloni, 47 anni, con Elon Musk, 53 anni in un recente incontro

VespaQualcuno ha scritto: Meloni 2032, immaginando una vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 2027. L’interessata, saggiamente, è molto più prudente. Non dà nemmeno per scontata la ricandidatura e questo è un segnale più per la maggioranza che per l’opposizione: una sfida a far crescere realmente il Paese alzando l’asticella dei fondamentali (produttività, competitività, burocrazia, giustizia) che non sono ancora a livello adeguato. Record positivo di occupazione, spread, Borsa, richiesta di titoli di Stato, record negativo di disoccupazione da soli non bastano. Eppure Giorgia Meloni ha tenuto giovedì la migliore conferenza stampa dei suoi ventisette mesi di governo, dinanzi a un pubblico di giornalisti psicologicamente ammansito dalla vicinanza con lo straordinario successo della liberazione in venti giorni di Cecilia Sala.

Non si trattava qui di un riscatto da pagare a un gruppo di terroristi, ma di un insidioso ricatto politico che coinvolgeva Italia, Iran e Stati Uniti. Lo spettacolare viaggio di Meloni in Florida da Trump, con diciotto ore di volo e poco più di tre di permanenza, segna un record difficilmente eguagliabile in campo internazionale, alla luce di un risultato ottenuto immediatamente. Quel che colpisce è anche l’assenza di un simultaneo scambio di prigionieri, come quasi sempre è avvenuto. Grazie a palazzo Chigi (Meloni e Mantovano), alla diplomazia (Tajani e la bravissima ambasciatrice Paola Amadei) e all’intelligence (Gianni Caravelli) abbiamo stabilito un rapporto fiduciario con l’Iran: l’ingegnere Abedini non verrà estradato negli Usa (qui decisivo l’incontro con Trump), ma seguirà i tempi (in questo caso non lunghi) della giustizia italiana.

Questo successo ha colpito l’opinione pubblica, tanto è vero che un sondaggio lanciato da Euromedia Research per Porta a porta segnala Fratelli d’Italia al 31,5 per cento: risultato (pure virtuale) mai raggiunto e che porta per la prima volta il centrodestra al 51,5 per cento perché Lega e Forza Italia non hanno perso un decimale. Sempre più distante il ‘campo largo’, nonostante un solido 24,3 per cento del Pd, a causa della forte caduta dei 5 Stelle, scesi al 10 per cento.

Una parte consistente della conferenza stampa è stata dedicata all’ipotesi che il governo italiano si accordi con Elon Musk noleggiando per cinque anni (1,5 miliardi) il sistema Starlink a tutela della efficacia e della riservatezza delle comunicazioni di Stato e di difesa più rilevanti. A una democrazia solida e matura come quella italiana difficilmente può piacere che il geniale uomo più ricco del mondo interferisca pesantemente nella politica europea (anche se, come ha ricordato Meloni, George Soros ha fatto ben di peggio). Ma poiché come diceva Mao non importa se i gatti siano bianchi o neri, ma che prendano i topi, se i satelliti di Musk sono di gran lunga più efficaci e meno costosi degli altri – garantendo ovviamente all’Italia la piena titolarità dei dati – e se l’Europa sarà pronta con un suo sistema non prima di cinque anni, perché scacciare Musk?