Lunedì 23 Dicembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

L’affondo di Renzi: "Una manovra di tagli. Sovranisti messi male: solo l’Ue può salvarli"

Il leader di Italia Viva: mancano 30 miliardi di euro per la legge di bilancio "Ma se vanno avanti su riforma della giustizia e premierato noi ci siamo". Il salario minimo? "È fuffa, bisogna tagliare invece le tasse sul lavoro".

Matteo Renzi, leader di Italia Viva (Foto Umicini)

Roma, 24 agosto 2023 – Presidente Renzi, la narrazione ottimista del governo su produttività, occupazione e crescita è giustificata?

"È semplicemente falsa – afferma l’ex premier nonché leader di Italia Viva – Il governo Meloni ha retto finché ha seguito la scia di Draghi. Ora che la situazione internazionale si è ingarbugliata, mancano 30 miliardi di euro per fare la legge di bilancio. Mi dicono che Giorgia Meloni abbia scritto un bel libro con Sallusti, sono contento per lei: spero che trovi il tempo di scrivere una bella legge di bilancio con Giorgetti, perché purtroppo all’orizzonte vedo solo tagli".

Perché c’è tanto allarme nella maggioranza in vista della revisione in Europa del patto di stabilità?

"Perché i sovranisti hanno sempre sbraitato contro l’Europa e oggi sanno che solo l’Europa può salvarli. Meloni deve far tesoro della situazione e fare un accordo con Macron e Scholz per un patto di stabilità meno duro. Alla fine vedrete che la nostra premier mollerà pure sul Mes: questione di mesi e farà retromarcia anche su quello".

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Si preannuncia una legge di bilancio all’insegna dell’austerità: questo non dimostra un cambiamento radicale della destra da populista a responsabile?

"Dimostra che in campagna elettorale ci hanno raccontato un sacco di bugie. I populisti sono così: in campagna elettorale mentono, al governo arrancano. Dovevano chiudere i porti e sono raddoppiati gli sbarchi. Dovevano cambiare l’Europa e sono cambiati loro. Dovevano rivoluzionare la classe dirigente e hanno confermato quelli che avevamo nominato noi. Il loro più grande avversario si chiama realtà".

Il mancato rispetto delle promesse può causare un calo di consensi per il centrodestra?

"È in atto uno scontro tra la destra sovranista e la destra europeista: l’attacco dei vari Donzelli a Crosetto si inserisce in questo panorama. Ma la sinistra di Conte e Schlein è talmente debole che alla fine i migliori amici di Giorgia sono proprio Giuseppi e Elly".

Resta il fatto che Italia Viva è l’unica forza di opposizione contraria al salario minimo.

"Noi non siamo contro il salario minimo, siamo contro le prese in giro degli italiani. Per fare il salario minimo serve solo tagliare le tasse sul lavoro. Altrimenti è fuffa. È fuffa dire che il salario minimo si fa con i soldi del contribuente come propone il campo largo, all’articolo 7 della legge proposta da Conte and company. È fuffa dire che il salario minimo si fa coinvolgendo l’inutile Cnel di Brunetta. O tagli le tasse sul lavoro, noi lo abbiamo fatto per avere gli 80 euro, o perdi tempo. I leader politici che non fanno proposte credibili ma strumentalizzano le difficoltà dei più poveri hanno un nome: si chiamano populisti".

L’intervento sugli extraprofitti delle banche è stato fatto senza sentire FI. Ritiene che dopo la morte di Berlusconi sia in corso una emarginazione dell’ala moderata nella maggioranza?

"Senza Berlusconi Forza Italia non è più la stessa. Lo stesso Tajani, che pure è un caro amico, pare indeciso su tutto. Lo ha dimostrato anche sulla vicenda banche. Io dico scherzando che con Berlusconi era Forza Italia, con Tajani è Forse Italia".

Ma il governo avrà il coraggio di andare avanti sulle due riforme che vi trovano d’accordo, quella della giustizia e il premierato?

"Non lo so. Su questi due temi, giustizia giusta e sindaco d’Italia, se vanno avanti avranno i voti di Italia Viva perché sono proposte che abbiamo messo nel programma elettorale. E noi non cambiamo idea rispetto a ciò che abbiamo detto agli elettori. Ma mi sembra che anche su questo la vera manovra che sta facendo la Meloni sia la retromarcia. Noi comunque se vanno avanti ci siamo".

Calenda ha detto al nostro giornale che lei non ha mantenuto le promesse e che lui alle Europee correrà da solo al 100%.

"Mi spiace per Carlo, ma ormai è un disco rotto. Ripetere le stesse bugie non le trasforma in realtà. È stato bocciato dagli elettori alle politiche 2013, e nonostante ciò l’ho voluto vice ministro, ambasciatore, ministro. Poi l’ho sostenuto come parlamentare europeo e per le amministrative di Roma: in entrambi i casi ha abbandonato a metà. Le persone come Carlo che sono diventate ministro senza aver fatto la gavetta pensano che sia tutto dovuto. E invece nei partiti serve la democrazia interna: per questo Italia Viva a ottobre farà congressi provinciali, regionali, nazionali. Calenda dice che correrà da solo? Penso sia un errore ma non posso costringerlo a fare il contrario".

E voi, come riuscirete a superare lo sbarramento del 4%?

"Facendo politica e mettendoci la faccia. Se il nostro cartello elettorale – che andrà oltre Italia Viva – farà più del 4% saremo decisivi in Europa con un’idea di centro alternativa sia ai sovranisti che ai populisti. Io mi impegnerò in prima persona per questa campagna elettorale, andando a raccogliere voti casa per casa, porta a porta, vecchia maniera. Mi hanno sempre sottovalutato: alle primarie come sindaco, per la leadership del Pd, per mandare a casa Conte, per costruire il Terzo polo. I risultati sono sempre arrivati. Arriveranno anche stavolta e quel punto saremo decisivi per cambiare l’Europa. Perché questa Europa, così come è, non va".