Martedì 17 Settembre 2024
FEDERICO DI BISCEGLIE
Politica

La Russa all’attacco dei pm: “Vogliono interpretare le leggi”. E punge Tajani sulle banche

Il presidente del Senato alla festa FdI ritorna sul caso Open Arms: “Meloni non critica i giudici. Toti ha fatto bene a patteggiare. La polemica forzista sugli extraprofitti? Non serve inalberarsi”

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Lido degli Estensi: Ignazio La Russa alla festa di Fratelli d'Italia (Businesspress)

“I ragazzi di Giovent Nazionale sono in visibilio, salgono sul palco con lui. Sembra un po’ di tornare agli anni dei ragazzi di Milano e di via Milano. Intervistato dalla direttrice di QN, Agnese Pini, la seconda carica dello Stato non si sottrae e tocca tantissimi temi senza lesinare quale frecciata qua e là. Il primo a cui esprime “la massima solidarietà” è il vicepremier, Matteo Salvini, su cui pende la richiesta di sei anni da parte dell’accusa per il caso Open Arms. E qui arriva la prima critica all’accusa. Non alla magistratura tout court. Sventolando un quotidiano, prende le difese della premier Giorgia Meloni: “La premier attacca i pubblici ministeri, non i giudici. Non è una questione di lana caprina. Questo fa venire in mente che c’è una discussione aperta sulla separazione delle carriere. Ho piena fiducia nella giustizia ma penso che spesso la pubblica accusa, in processi come questo, fa prevalere la tesi che vuole affidare al pm il compito di interpretazione estensiva delle norme”. Rincara: “La giustizia, secondo loro, dovrebbe interpretare le norme e correggere ma non tocca alla magistratura correggere le norme, anche quando fossero sbagliate. Può solo applicare la legge”.

A proposito di giustizia, la seconda carica dello Stato fa un passaggio sulla riforma insistendo sulla necessità che sia “condivisa da tutti” e non venga interpretata come  “uno scontro tra politica e magistratura”. Di processo in processo, anche sul caso dell’ex governatore ligure Giovanni Toti, La Russa non ha dubbi: “Occorre rispettare la decisione di Toti, che invito per un pranzo al Senato perché non è solo. Anzi, penso che l’uscita di scena della questione giudiziaria possa in qualche modo giovare alla campagna elettorale del centrodestra. Mi auguro che adesso ci si concenti sui temi”.

Settembre è il mese della manovra e, anche su questo, La Russa dispensa rassicurazioni sulla postura del governo che si comporta “come in una famiglia”. Poi un cenno alla questione degli extraprofitti delle banche: “Sono amico di Tajani, questa non è un’accusa, ma stiamo attenti a non anticipare... C’è dibattito, gli extraprofitti delle banche non sono in programma, ma è pur vero che le banche di profitti, non voglio dire immotivati ma grandi, ne hanno avuti. Non c’è bisogno di inalberarsi. Forse deve far piacere a qualche banca? Non credo, ma stiamo attenti anche noi».

Dalla politica interna agli esteri, mentre glissa sulla campagna per le presidenziali negli Usa, sull’Ucraina ribadisce la linea dell’esecutivo: “Spero nella pace, purché sia una pace giusta. Sennò si tratta di una resa, che è l’esatto contrario della pace”. E sulla linea del governo in ordine all’impiego di armi “concordo con Tajani e Crosetto”.

Mentre in Europa, sulla nomina di Raffaele Fitto “spero che finisca bene non per lui, ma per l’Italia: è una persona competente e apprezzatissima da tutti”. L’ultimo passaggio, è legato a un’altra querelle che ha occupato il dibattito estivo. Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida. “Chi è convinto che Francesco ricopra quell’incarico solo perché cognato di Giorgia, non ha capito nulla. Non conosce la storia della destra italiana”. Gli basta citare, a proposito di ricordi, il nome di Sergio Ramelli, per raccogliere l’applauso probabilmente più forte. Torna con lo sguardo in Emilia-Romagna. A Ugolini suggerisce solo di “non fare mai attacchi personali”. Poi, dice, “sono certo che non accadrà: noi non siamo così”. .