Lunedì 15 Luglio 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

La nuova giustizia. Separazione delle carriere, via libera del governo. Doppio Csm con sorteggio

Le norme varate dal Cdm. I magistrati dovranno scegliere da subito se fare i pm o i giudici. Membri togati e laici dei nuovi Consigli non saranno più eletti. Nordio cita Falcone e Vassalli.

La nuova giustizia. Separazione delle carriere, via libera del governo. Doppio Csm con sorteggio

La nuova giustizia. Separazione delle carriere, via libera del governo. Doppio Csm con sorteggio

"È un provvedimento epocale", esulta il Guardasigilli Carlo Nordio. Il ddl a suo nome modifica gli assetti della giustizia a dispetto dell’opposizione dell’intera magistratura. Una riforma costituzionale. In soli venti minuti, il Cdm approva la separazione delle carriere tra giudici e pm, promuove lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura in Csm separati per magistrati giudicanti e requirenti (con sorteggio dei componenti oggi eletti), e istituisce l’Alta corte disciplinare per entrambe le categorie di magistrati.

L’ambizioso iter appena avviato durerà almeno fino al 2026. Serviranno infatti, per ciascuna Camera, due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, con maggioranze assolute nelle seconde votazioni. Poi, con ogni probabilità, ecco il referendum (qualora la consultazione sia richiesta da un quinto dei membri di una Camera o da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali). Secondo l’art. 138 della Costituzione, "la legge sottoposta a referendum è promulgata solo se approvata dalla maggioranza dei voti validi". Invece la consultazione non si terrà in caso di approvazione della legge in entrambe le Camere, nella seconda votazione, a maggioranza di due terzi dei componenti. Un’ipotesi residuale? "Non darei così per scontato che si arrivi al referendum", si sbilancia da Palazzo Chigi il sottosegretario Alfredo Mantovano, auspicando "un confronto nel merito, in Parlamento, di fronte a un testo non blindato".

A riforma effettiva, al magistrato spetterà sin dall’inizio della carriera la scelta definitiva sul proprio percorso funzionale attraverso concorsi separati per magistrati requirenti (i pubblici ministeri che conducono le indagini) o giudicanti (tutti i giudici di tribunale o corti). "Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi: gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante", assicura Nordio. Quindi nessun attacco alla "cosiddetta cultura della giurisdizione", ma "unità nella diversità o diversità nell’unità" per "funzioni separate, autonome e indipendenti". Anzi, secondo il Guardasigilli, il ddl attua finalmente "il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Giuliano Vassalli (mutuato dall’ordinamento anglosassone)" e rappresenta anche "un omaggio a Giovanni Falcone, favorevole alla separazione delle carriere".

I due Csm per giudicanti o requirenti saranno composti sul modello attuale: solo tre membri di diritto (il Presidente della Repubblica, il primo presidente della Cassazione e il pg della Cassazione), più venti membri togati (appartenenti alla magistratura, attualmente eletti da magistrati ordinari) e dieci membri laici (attualmente eletti in seduta comune dal Parlamento tra ordinari in materie giuridiche o avvocati con almeno quindici anni di professione). La previsione del ddl è che in futuro togati e laici siano insediati con sorteggio. Un rimedio "alla degenerazione correntizia" e a "scandali come Palamara e altri", è la motivazione offerta da Nordio.

Entrambi i Csm non eserciteranno funzioni disciplinari, assegnate in blocco all’istituenda Alta Corte di quindici giudici: tre nominati dal Presidente della Repubblica, tre estratti a sorte dal Parlamento, sei magistrati giudicanti e tre requirenti estratti a sorte tra gli appartenenti alle rispettive categorie. Le sentenze di primo grado potranno essere impugnate dinanzi alla stessa Alta Corte. Novità considerevoli, percorso complesso.