Giovedì 26 Dicembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Politica

I filorussi spingono in alto le vendite del libro del generale Vannacci

Il social Telegram e diversi gruppi complottisti su WhatsApp hanno sostenuto “Il mondo al contrario“ . L’esperta di disinformazione: in questo modo è stato trasformato in uno strumento di softpower

Roma 30 agosto 2023 – Il suo è il caso editoriale dell’estate e a molti è sorto il dubbio che guardi alla Russia e al presidente Putin con simpatia. Di sicuro, i filorussi in Italia hanno preso molto a cuore il suo libro e questa è una delle motivazioni, forse la principale, del suo successo.

La mobilitazione online  Il libro che ha scalato le vendite  "Spinto anche dai network filorussi"
La mobilitazione online Il libro che ha scalato le vendite "Spinto anche dai network filorussi"

Il libro del generale Roberto Vannacci, “Il mondo al contrario”, sta infiammando le cronache nazionali da giorni, suscitando polemiche, ma anche dubbi, che derivano dal suo curriculum vitae. Prima di pubblicare il suo best seller, l’alto ufficiale è stato addetto militare all’Ambasciata di Mosca, dove ha ricoperto mansioni delicate. Il tutto, mentre il Cremlino stava già preparando la guerra contro l’Ucraina.

Ma la Russia, ormai si dovrebbe sapere, porta avanti anche strategie di guerra non lineare, tese a fare filtrare la sua versione e a favorire un’immagine positiva del Paese, che non corrisponde però alla realtà. A queste potrebbe aver prestato il fianco, anche senza esserne consapevole, lo stesso generale Vannacci con il suo libro. Di certo, i filorussi di casa nostra non aspettavano altro.

Secondo Livia Ponzio, esperta di disinformazione, "Il mondo al contrario” si è trasformato in uno strumento formidabile per aumentare il soft power della Russia in Italia. Merito di chi ha fatto montare la polemica, ma non solo.

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Il successo editoriale, quello che ha dato vita all’attuale boom delle vendite, è un altro. I gruppi su piattaforme come WhatsApp, ma soprattutto Telegram, che, non a caso, batte bandiera russa, avevano annunciato l’uscita del testo da giorni, con relativa anticipazione dei contenuti e l’invito a comprarlo. Un teaser dalla potenza di fuoco devastante e i risultati si sono visti in termine di vendite online.

"L’exploit del libro di Vannacci – spiega Livia Ponzio – è arrivato con l’aiutino dei soliti network di propaganda russa. Non a caso la popolarità del libro è partita dai gruppi di no vax attivi su social media, chiamiamoli mainstream e quelli più periferici. Soprattutto Telegram è stato un veicolo molto importante per fare parlare del libro. Qui ha attecchito in gruppi di no vax, di complottisti, di elementi vicino alla galassia QAnon ai quali è stato dato l’ordine di acquistarlo".

Un vero e proprio esercito armato di carta di credito che, copia dopo copia, ha contribuito a creare il caso editoriale dell’estate. Ma non è tutto. Secondo Ponzio, su social come Twitter e Facebook, i troll si sono anche serviti di una tecnica chiamata di growth hacking e che consiste nell’attaccare o commentare gli status di particolari profili, includendo anche il link per acquistare il libro.

Bastava quindi digitare, anche solo per curiosità la parola Vannacci nella stringa di ricerca e uscivano decine di risultati con il link che permetteva di comprare il testo. Solo in ultimo, solo arrivate le attenzioni della stampa, ma soprattutto i commenti dei vari utenti sui social che, seppure mossi dallo sdegno per i concetti espressi dal generale, hanno comunque contribuito e non poco a fargli pubblicità e orientare l’algoritmo sui social, per cui, anche chi non era particolarmente interessato, trovava comunque un commento su Vannacci sotto gli occhi ed era portato ad approfondire.

Chissà quanti, anche solo per curiosità, alla fine hanno deciso di comprare il libro.