Martedì 22 Aprile 2025
SIMONE ARMINIO
Politica

La dem Chiara Braga: "Possiamo vincere in tutte le Regioni"

La capogruppo Pd alla Camera: lavoriamo per l’unità "Gli ex in campo? Valorizzeremo ogni competenza".

Chiara Braga, 45 anni, capogruppo Pd alla Camera (ImagoE)

Chiara Braga, 45 anni, capogruppo Pd alla Camera (ImagoE)

Roma, 16 aprile 2025 – Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera: neanche il tempo di festeggiare per Emilia-Romagna e Umbria che si torna al voto. Questa volta le Regioni sono sei. Faccia un pronostico.

"Possiamo vincere in tutte le regioni".

Sul Veneto non sarei così ottimista: c’è la destra dal 1995.

"Eppure anche lì si chiude una fase, dopo gli anni di Zaia, e ci sono le condizioni, finalmente, per un approccio diverso su tanti temi che stanno a cuore ai veneti, dal lavoro all’ambiente".

Basta solo trovare un nome...

"Il Pd si spenderà al massimo per una candidatura convincente e competitiva".

La Campania invece è del Pd, ma la grana De Luca rischia di polverizzare il consenso.

"Anche lì siamo impegnati a costruire l’unità nel partito e nella coalizione, per arrivare a una candidatura in discontinuità di rinnovamento che sappia proseguire il buon governo di questi anni".

Nel frattempo, un po’ ovunque, e non solo a sinistra, gli ex governatori guardano a ruoli minori: sindaco, consigliere, assessore... Ha senso?

"Il Pd può contare in tutte le regioni su un’esperienza amministrativa e una classe dirigente diffusa e che sa mettersi a disposizione. Sono sicura perciò che sapremo valorizzare disponibilità e impegno di tutti".

Siete anche tornati in piazza, voi e il M5s. Buon segno?

"Le piazze testimoniano un Paese reale che non combacia con la narrazione del governo e che cerca un’alternativa al disagio. Noi siamo con loro".

Siete anche tornati sui luoghi di lavoro.

"Il lavoro è da sempre al centro delle nostre politiche, con il dialogo con le parti sociali, la proposta sul salario minimo, le recenti battaglie sulla sicurezza e non da ultima la grande mobilitazione per i Referendum".

Referendum che vi ha diviso, tanto per cambiare. Molti di voi che hanno voluto e votato il Jobs act e non si pentono.

"Siamo abituati a discutere. Dopodiché nell’ultima Direzione abbiamo ribadito la posizione unitaria del Pd a sostegno dei quesiti. I referendum sono anche una richiesta al governo: guardino in faccia la drammaticità della situazione".

Meloni da Trump la convince?

"Il punto non è se ci va, ma con quale mandato si presenta. Noi crediamo che la risposta debba essere europea. A me sembra invece che la premier vada col cappello in mano a cercare un trattamento di favore che non si sarà, rischiando di indebolire l’Europa".

Calenda l’appoggia. E ha anche lanciato un’opa sui dem.

"Io penso che oggi l’obiettivo di tutte le forze d’opposizione debba essere unirsi in un’alternativa a questa destra disastrosa".

L’aritmetica infatti sarebbe con voi: se foste uniti sareste di più. Il campo largo è definitivamente naufragato?

"La linea del Pd di Schlein resta l’essere testardamente unitari".

Schlein era data debole e isolata ed è ancora lì. Continuano a non vederla arrivare?

"La segretaria in questi due anni ha unito il partito più di quanto non sembri e ha ottenuto risultati importanti nella costruzione di un’alternativa di governo. La sua azione quotidiana dimostra ogni giorno quanto certi pregiudizi su di lei fossero del tutto infondati".