Roma, 5 settembre 2024 – Andare in giro per Montecitorio e i palazzi istituzionali con veri e propri “occhiali intelligenti”, come testimoniano i contenuti pubblicati sui social da Maria Rosaria Boccia, al di là delle valutazioni politiche, pone diversi interrogativi di sicurezza interna. L’ennesimo caso mediatico che ha investito il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha scatenato la reazioni di alcuni Paesi europei i quali hanno interpellato Palazzo Chigi sui rischi di sicurezza legati alle informazioni in possesso della consulente Boccia. La donna avrebbe registrato di nascosto audio e video. Gli occhiali smart, infatti, possono scattare foto e girare video, fare ascoltare musica, effettuare chiamate e persino trasmettere in livestream direttamente da Facebook e Instagram. Il tutto senza tirar fuori il telefono dalla tasca, ma grazie a funzionalità associate ai dispositivi collegati a Meta. Intanto, il Comitato di sicurezza della Camera dei deputati ha avviato un’indagine interna sulle registrazioni effettuate da Maria Rosaria Boccia tra le mura di Palazzo Montecitorio. Registrazioni che il regolamento interno della Camera vieta rigorosamente.
Dall’ufficio stampa di Montecitorio, hanno fatto sapere che si attendono i risultati degli accertamenti e che, se questi dovessero confermare la violazione, comporterebbero una sanzione. Di che tipo? Qualora il trasgressore avesse un tesserino di accesso permanente, in quel caso scatterebbe la sospensione. In altri casi, il nominativo verrebbe segnalato e inserito in una “black list“ che non consentirebbe in futuro di richiederne nuovamente l’accreditamento. A chiedere le dimissioni dell’esponente del governo Meloni perché "incompatibile con la carica che ricopre" è stato il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che ha aggiunto: "Il ministro non ha spiegato perché la dottoressa Boccia, pur non avendo alcun ruolo nel ministero, abbia utilizzato mezzi e servizi dello Stato, inclusa l’auto della scorta. Sangiuliano afferma di aver pagato tutto lui, ma fermo restando che questo è da verificare, l’uso improprio di mezzi e servizi dello Stato potrebbe configurare il reato di peculato. Il ministro ha commesso una grave leggerezza, ma non si assume la responsabilità delle sue azioni".
Dunque, per Bonelli "le questioni che emergono sono rilevanti: telefonate registrate, e-mail istituzionali preparatorie all’incarico di consulente e viaggi in varie località per conto del ministero o in sua rappresentanza, come a Taormina. Poiché né la premier né il ministro hanno ritenuto di rispondere al quesito che poniamo da giorni, ovvero se la dottoressa Boccia abbia utilizzato mezzi e servizi dello Stato, ho deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma".