Lunedì 9 Settembre 2024

Juncker eletto presidente della Commissione Europea: "Lavoro e crescita: 300 miliardi in 3 anni"

I deputati hanno votato in commissione per la presidenza della Commissione Europea. Junker punta a "favorire crescita e occupazione mobilizzando fino a 300 miliardi di euro". Schultz: "Passo storico per la democrazia europea"

Jean-Claude Juncker

Jean-Claude Juncker

Roma, 15 luglio 2014 - La priorità di Jean Claude Juncker è "rafforzare la competitività e stimolare gli investimenti". E' scritto nel discorso che ha tenuto di fronte all'Europarlamento, dove i deputati voteranno questa mattina sulla sua designazione a presidente della nuova Commissione europea. Per essere nominato, a Juncker serviva la maggioranza assoluta dei 751 europarlamentari. La plenaria del Parlamento europeo ha approvato la nomina di Jean Claude Juncker come presidente della Commissione europea con 422 voti a favore, 250 contrari. Lo ha comunicato il presidente Martin Schulz precisando che sono stati 729 i votanti. La maggioranza richiesta era di 376 sì.

IL PROGRAMMA - I punti di Juncker sono indirizzati principalmente verso un "ambizioso pacchetto per lavoro, crescita e investimenti" che attraverso la Bei ed il bilancio europeo "mobilizzerà fino a 300 miliardi in tre anni per nuovi investimenti, pubblici e privati, per favorire crescita e occupazione". Come priorità politiche, Junker promette che gli "attuali negoziati per l'allargamento dell'Ue continueranno", soprattutto per i Balcani occidentali, "che hanno bisogno di una prospettiva europea".

Durante il discorso in aula, Junker ha invitato a "rinunciare al nazionalismo perchè in Europa si vince e si perde tutti insieme". E aggiunge: "Dobbiamo essere fieri di aver creato la moneta unica, che non divide l'Europa, ma la protegge, protegge l'Europa". Le parole hanno suscitato un lungo applauso ma anche da voci di dissenso dagli euroscettici.

Per ciò che riguarda il fisco, si dichiara a favore dell'introduzione dell'imposta sulle transazioni finanziarie. A favore della Tobin Tax si sono pronunciati undici Stati, che stanno discutendo da mesi sul contenuto della proposta. Tra questi non compare il Lussemburgo, di cui Juncker è stato premier. Juncker afferma che non ha intenzione di modificare il Patto di stabilità, poiché quest'ultima "è stata promessa con l'introduzione della moneta unica, e io non violerò questa promessa". E aggiunge: "Creeremo un governo economico dell'UE che dovrà essere rigorosa con le riforme strutturali e si dovrà riflettere a stimoli finanziari per accompagnarle con la creazione di una capacità di bilancio propria dell'Eurozona." 

ENERGIA RINNOVABILE - Juncker ha affrontato anche il tema delle energie rinnovabili e della loro importanza in Europa, affemando che non sono "un giochetto per chi vuole fare il buono, ma la premessa per l'Europa di domani. L'Unione europea deve essere un luogo che sa svilupparsi in modo sostenibile anche in riferimento ad altri attori globali", ha aggiunto. 

IL 29ESIMO STATO - "Esiste un ventinovesimo Stato adesso", ha detto, "nel quale abitano coloro che non hanno lavoro, giovani disoccupati, coloro che restano per strada, che restano emarginati. Vorrei che tornasse a essere un normale Stato membro". 

ESTERI - Per il ruolo chiave di 'ministro degli esteri' Ue, Federica Mogherini e' considerata "un buon candidato", sebbene "abbia dieci-undici paesi contro". Lo riferiscono fonti vicine a Jean Claude Juncker riportando la determinazione del presidente designato a delineare la squadre dei commissari "entro fine luglio, primi di agosto".

IMMIGRAZIONE - "L'immigrazione non è un problema di Malta, dell'Italia o della Grecia, ma di tutta l'Europa." E aggiunge: "Serve una politica comune in materia".

LA RISPOSTA AL FRONT NATIONAL - Ha replicato in maneria breve e ironica alle dichiarazioni di voto dei capigruppo che hanno seguito il suo discorso al Parlamento europeo: un folgorante attacco alla leader del Front National francese, Marine Le Pen.  "Grazie, Madame Le Pen, per non votarmi. Non voglio il sostegno di chi respinge e dell'odio che esclude. Grazie", ha detto Juncker, accolto da un grande applauso dell'Aula e dal sorriso imbarazzato della leader della destra nazionalista francese. Oltre che alla Le Pen, Juncker ha fatto un riferimento personale anche a un altro oppositore "anti sistema" dell'Ue, il capogruppo degli euroscettici e leader dell'Ukip britannico Nigel Farage, che aveva criticato la modalità del voto segreto per la conferma del presidente designato da parte dell'Europarlamento. "Farage - ha scherzato - non vuole che i suoi elettori sappiano che ha votato per me: io sarei anche d'accordo per il voto palese, ma il voto segreto è per fare un piacere a Farage".

"Il giorno che viviamo oggi si scrive in modo storico nel libro della storia della Ue". Così Martin Schulz nella conferenza stampa dopo il voto di fiducia che elegge Jean Claude Juncker nuovo presidente della Commissione europea. E definisce il processo di nomina un "passo storico per la democrazia europea".