Lunedì 16 Settembre 2024

Cittadinanza ai figli dei migranti, torna alla Camera lo Ius culturae

Accordo 5 stelle Pd, la riforma riprende il suo iter giovedì prossimo. A favore il cardinal Bassetti: "Altrimenti la cittadinanza sembra un contenitore vuoto"

Manifestazione per lo ius culturae (Ansa)

Manifestazione per lo ius culturae (Ansa)

Roma, 27 settembre 2019 - Il parlamento, col governo giallorosso, torna a parlare di ius culturae, vale a dire la concessione della cittadinanza agli immigrati - nati nel nostro Paese o giunti successivamente - che abbiano completato almeno un ciclo di studi. Evidentemente M5S e Pd hanno trovato anche su questo un accordo. L'esame della proposta di legge - prima firma Laura Boldrini (da poco passata da LeU al Pd- riprenderà giovedì prossimo, 3 ottobre, alla Camera riparte in Commissione Affari costituzionali. Ma a rilanciare la proposta era stato, in mattinata, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che a margine della presentazione del rapporto Caritas-Migrantes ha dichiarato: "Più che di ius soli, io parlerei di ius culturae. Anche dal punto di vista normativo. Altrimenti la cittadinanza sembra un contenitore vuoto".

La riforma avrà come relatore il pentastellato Giuseppe Brescia, presidente della Commissione. Il testo era stato incardinato in quota opposizioni (Leu) nell'ottobre 2018 e il relatore era Roberto Speranza, ora divenuto ministro. "Siamo ancora all'inizio - spiega ora Brescia - ma credo si possa lavorare per introdurre lo ius culturae, legando la cittadinanza alla positiva conclusione di un ciclo di studi, e non alla sola frequenza". Poi sottolinea: "Non c'è solo il testo a prima firma Boldrini da esaminare . Ci sono diversi testi di altri gruppi, tra cui un testo Polverini di Forza Italia che introduce proprio lo ius culturae. Naturalmente arriverà anche un testo M5S". Infine un augurio: "Personalmente credo che lo ius culturae possa rappresentare una soluzione ragionevole, anche perché mette al centro le nostre scuole come potente fattore di integrazione. Spero che la politica tutta, maggioranza e opposizione, si dimostri all`altezza di un dibattito che chiama in causa diritti e doveri, appartenenza e inclusione".

Anche per il capogruppo del Pd al senato, Andrea Marcucci, "è giusto portare finalmente all'approvazione lo ius culturae" mentre sempre nel Pd, più netta la posizione di Matteo Orfini: "Ecco il primo piccolo passo avanti: il 3 ottobre alla Camera comincerà la discussione sullo ius culturae. Si può fare. E si può fare subito".

Dall'opposizione si fa vivo Maurizio Gasparri, di Forza Italia:  "Con il Pd e i grillini al governo ritorna lo ius soli mascherato da cosiddetto ius culturae - attacca -  Vogliono follemente rilanciare la proposta della cittadinanza facile in un Paese come il nostro dove già è molto facile per gli stranieri acquisire la cittadinanza in base alle normative vigenti. Invece di pensare agli italiani e alle loro esigenze, le varie sinistre al governo, ben quattro di varie tonalità, pensano agli stranieri".