La proposta parte dai Verdi ma la maggioranza – con la benedizione di Giorgia Meloni – l’ha fatta propria con vertice alla fine di giugno. Abbassare la soglia di sbarramento dal 4% al 3% nella legge elettorale per le Europee. Un ritocco che cambia, se non tutto, moltissimo: a sinistra mette Avs di Bonelli e Fratoianni in grado di competere per Bruxelles (alle scorse Politiche hanno preso il 3,6%), a destra garantisce l’area centrista: è vero che i sondaggi fanno Forza Italia ampiamente sopra al 4%, ma è meglio non correre rischi. Si sa quanto è importante per il progetto della premier avere un blocco italiano di riferimento nel Ppe.
Una ricaduta positiva potrebbe averla anche sull’ex terzo Polo, consentendo a Renzi e Calenda di muoversi autonomamente. Tutti soddisfatti? Un danno potrebbe arrivare al Pd che farebbe più fatica ad appellarsi al voto utile, prendendo voti a sinistra. Non stupisce che nel partito di Elly Schlein molti sono contrari all’intervento. Toccherà al capo dei senatori di FdI, Lucio Malan, mettere nero su bianco la modifica alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva in un ddl che potrebbe diventare un emendamento alla proposta di legge di Marco Meloni (Pd) sull’istituzione del collegio della Sardegna (staccata dalla Sicilia) alle prossime Europee.
An.Co.