Sabato 27 Luglio 2024
RAFFAELE BONANNI
Politica

“Io voglio scegliere”, un referendum contro l’astensionismo

L’attuale panorama politico italiano è in regressione evidente, segnato da riforme elettorali che hanno stravolto i principi fondamentali della democrazia rappresentativa

Il Senato della Repubblica italiana (foto Ansa)

Il Senato della Repubblica italiana (foto Ansa)

Roma, 27 luglio 2024 – Al punto critico in cui si trova, la politica italiana è stretta da un dilemma: o cambia o il sistema diventerà irreversibilmente preda di interessi privati, e volgerà presto nella cupa condizione della propria inconsistenza.

L’attuale panorama politico italiano è in regressione evidente, segnato da riforme elettorali che hanno stravolto i principi fondamentali della democrazia rappresentativa. Il sistema maggioritario, abbinato a meccanismi vari, fa sì che si debba sottostare ai voleri dei segretari di partito nella selezione di senatori e deputati: con il corollario che è stato sottratto agli elettori il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Questa pratica ha eroso il fondamento della sovranità popolare.

Con la rimozione di questo cardine, si sono progressivamente indeboliti gli elementi che garantiscono l’equilibrio della nostra democrazia parlamentare. A differenza di altre democrazie europee, in Italia i cittadini che desiderano partecipare alle elezioni con nuove formazioni politiche sono ostacolati da barriere come gli sbarramenti e la raccolta delle firme. E' questa la legge dei partiti storici, che vale per i nuovi ma non per essi stessi.

Così si è istaurato il bipolarismo forzato, con coalizioni eterogenee e litigiose. Questo scenario si discosta dall’ideale di una democrazia liberale, nel quale ogni voce del popolo contribuisce alla rappresentatività delle istituzioni e nel quale il confronto tra maggioranza e opposizione riconosce il ruolo di ciascuno nell’interesse collettivo.

La conseguenza di questa situazione è che più della metà dell’elettorato non riconosce il sistema bipolare e i candidati imposti, e quindi non vota.

Non basta. La funzione dei partiti è stata alterata: molti sono diventati proprietà privata e si chiudono in strutture autoreferenziali, con segretari che trasformano un potere repubblicano in un potere privato per scopi privati.

Questa dinamica minaccia la distinzione e l’indipendenza tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, fondamentali per la salvaguardia della Repubblica dai rischi di infiltrazioni di interessi privati. Il capo di un partito vincitore delle elezioni, avendo il controllo sulla nomina dei parlamentari, può facilmente estendere la sua influenza sugli altri poteri dello Stato.

Per riportare la nostra democrazia sul sentiero delle garanzie pubbliche, alcuni cittadini hanno proposto un referendum per abrogare il Rosatellum, con l’obiettivo di restituire il potere decisionale agli elettori e riformare il sistema dei partiti. La campagna referendaria, sotto lo slogan “io voglio scegliere”, invita tutti i cittadini, in particolare coloro che si sono astenuti dal voto, a partecipare attivamente nella raccolta delle firme e nella lotta per una democrazia autentica. La vera forza della politica e la governabilità non risiedono nel conferire poteri a pochi eletti, ma nella partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica, attraverso partiti aperti e trasparenti, e nella possibilità di eleggere direttamente i propri rappresentanti in Parlamento.