Roma, 24 dicembre 2024 – Ministro Adolfo Urso, il disegno di legge sulle Pmi ha cominciato ieri il suo corso con la prima lettura in Consiglio dei ministri. Con quale obiettivo?
"È una svolta strategica per il nostro Paese, attesa da oltre un decennio – avvisa il ministro delle Imprese e del Made in Italy –. La legge annuale sulle Pmi era già prevista nel 2011 dal governo Berlusconi, ma nessuno degli esecutivi successivi ha avuto il coraggio o la volontà politica di portarla avanti. Il nostro governo si assume invece questa responsabilità, convinto che il futuro dell’Italia dipenda soprattutto dal successo delle sue Pmi, che costituiscono il cuore pulsante della nostra economia e della nostra identità produttiva".
Quali saranno le leve principali che la legge attiverà?
"Interveniamo con determinazione su più fronti: dall’accesso al credito alla semplificazione normativa, passando dai processi di aggregazione tra imprese fino al trasferimento di competenze alle nuove generazioni".
A quando l’approvazione definitiva da parte del governo?
"Dopo il passaggio di ieri in Consiglio dei ministri per la prima lettura della legge, pensiamo che possa essere approvata definitivamente nel primo Cdm dopo la pausa di fine anno, così da avviare subito il suo iter parlamentare".
Quali le misure per la crescita delle micro e piccole imprese italiane, che devono necessariamente fare i conti con le sfide del mercato globale?
"Tra le misure principali vi è l’incentivazione di forme di aggregazione tra imprese, per consentire alle piccole realtà di unire le forze e di affrontare con maggiore efficacia le sfide del mercato globale, incrementando la capacità di investimento, l’innovazione e la presenza sui mercati internazionali. La nostra visione non è quella di snaturare le peculiarità delle micro e piccole imprese italiane, ma di aiutarle a crescere e a esprimere appieno il loro potenziale".
Nella legge in arrivo si ipotizza anche la "staffetta generazionale" nelle Pmi: in che cosa consiste?
"La staffetta generazionale che abbiamo previsto nella legge sulle Pmi è un investimento sul futuro del nostro Paese, perché mette al centro due pilastri fondamentali: i giovani e il valore dell’esperienza. Questa consente ai lavoratori prossimi alla pensione di ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro, mentre l’azienda si impegna ad assumere un giovane lavoratore che avrà la possibilità di essere formato direttamente dal lavoratore senior, garantendo così il passaggio generazionale di competenze. La misura non si limita a creare nuove opportunità per chi si affaccia al mercato del lavoro, ma si propone di costruire un ponte tra generazioni. È un modo per dare ai giovani un’occasione concreta di crescita, ma anche per riconoscere il ruolo fondamentale di chi ha portato avanti il sistema produttivo per anni".
Uno dei cardini del disegno di legge è il contrasto alle false recensioni online per gli esercizi turistici e ristorativi. Le associazioni di settore plaudono a questa misura. Ma è davvero possibile intervenire contro questo fenomeno?
"Vogliamo tutelare la trasparenza del mercato e garantire una concorrenza davvero leale, soprattutto in settori come quello turistico e ristorativo, dove la reputazione è spesso determinante per il successo delle imprese. Le recensioni online sono ormai uno strumento fondamentale per i consumatori, ma la facilità con cui possono essere manipolate rischia di danneggiare sia gli utenti sia gli operatori economici. Affrontiamo un problema complesso ma non irrisolvibile".
Come?
"La legge introduce l’obbligo di identificare l’autore delle recensioni e di verificarne l’attendibilità, e riconosce alle imprese il diritto di richiedere la rimozione di recensioni palesemente false o ingannevoli. Vogliamo dare un segnale chiaro: il nostro governo è dalla parte delle imprese e dei consumatori, e intende costruire un mercato più equo, moderno e competitivo, in cui la reputazione si basi sulla verità e non sulle manipolazioni".
L’azione del suo ministero si è concentrata anche sulla valorizzazione dell’ecosistema delle startup italiane. Con quali strumenti?
"La vera differenza tra Europa e Stati Uniti nel mondo delle startup non sta nel numero complessivo, che è sostanzialmente equilibrato, ma nella capacità di trasformare le idee in vere e proprie imprese di successo. È qui che l’Europa ha un gap da colmare, e il nostro governo è determinato a farlo in Italia. Abbiamo compiuto uno sforzo significativo per incentivare e supportare la crescita delle startup, a partire dalle misure strategiche nel Ddl Concorrenza. Grazie a questo intervento, rendiamo il quadro normativo più chiaro e favoriamo gli investimenti in venture capital, aprendo la strada alla partecipazione delle Casse di previdenza private e dei Fondi pensione".