Rimini, 24 ottobre 2018 - Impronte digitali e controlli biometrici per scoraggiare gli assenteisti nella pubblica amministrazione. Approda in Consiglio dei ministri un provvedimento che introduce sistemi di identificazione sofisticati, tipo quelli che si vedono al cinema, che riconoscono le presenze attraverso la scansione dell'iride dell'occhio. Nei film l'identificazione serve per scongiurare intrusioni negli uffici dove si svolgono funzioni delicate, ma nella burocrazia statale e degli enti locali, dove putroppo sono documentati reiterati fenomeni di assenteismo, e dove i colleghi si rifiutano di fare la spia, ma anzi c'è chi timbra i cartellini anche per gli assenti, il riconoscimento biometrico diventa un modo per assicurare che il dipendente resti all'interno dell'edificio, dovesse anche solo scaldare la sedia.
La ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, parlando a margine dell'assemblea dell'Anci, l'Associazione dei comuni italiani riunita a Rimini, ha spiegato il senso del provvedimento: "La prima cosa - ha detto Bongiorno - è che devono lavorare tutti, poi li faccio lavorare bene. Il problema dell'assenteismo che emerge è minimo rispetto all'effettivo". Bongiorno sottolinea che ci sono casi dove le pubbliche amministrazioni "restano sguarnite" perché c'è chi striscia "i cartellini di 10 impiegati".
"Domani - ha aggiunto la Bongiorno - in Consiglio dei ministri arriva il provvedimento, che cerca di aiutare anche i comuni italiani che sono rimasti indietro. Manderò dei tutor nelle amministrazioni per dare un aiuto, perché se l'Italia corre con due velocità non possiamo crescere tutti. Introdurremo il riconoscimento facciale all'ingresso. Voglio evitare che ci siano Comuni in cui c'è gente assunta che non va a lavorare".