Martedì 24 Dicembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Il voto bis del M5s. Conte: il simbolo è nostro. Torna in bilico l’asse col Pd

Sfida con Grillo, urne aperte fino a domenica. Tra i quesiti l’eliminazione del garante. E il leader riapre il tema alleanze: se oggi si votasse andremmo da soli. L’ira dei dem: il Movimento è sempre quello che ha governato con Salvini.

Beppe Grillo, 76 anni, sul palco. Potrebbero essere i suoi ultimi giorni da garante

Beppe Grillo, 76 anni, sul palco. Potrebbero essere i suoi ultimi giorni da garante

Da ieri mattina – 5 dicembre – fino alle ore 22 di domenica 8, gli iscritti del M5s dovranno esprimersi di nuovo sulla "eliminazione" della figura del garante e sugli altri punti messi in discussione durante l’assemblea costituente che si è svolta la settimana scorsa all’Eur di Roma. Il presidente, Giuseppe Conte, è convinto che la comunità lo seguirà ancora una volta spiegandola così: "La questione è politica. Ed è semplice. Da un lato c’è il passato e dall’altro c’è il futuro. Il progetto originario, cui ci si richiama polemicamente, non c’è più da tempo. I valori, quelli sì, sono vivi, a partire dalla difesa della legalità e dall’intransigenza morale". Su Grillo, poi, ha aggiunto: "Il mito si è ampiamente consumato. L’indicatore è proprio il voto degli iscritti sulla sua defenestrazione". Conte ha anche invitato il fondatore a non illudersi sulla sottrazione del simbolo: "Impossibile, perché il simbolo è del Movimento 5 stelle. Glielo dico da avvocato. Il rischio non c’è".

Ma Conte, certo del risultato delle urne, guarda già alla futura linea politica del partito, soprattutto dopo le parole di Elly Schlein, ieri a Chianciano "Uniti sì, ma non a tutti i costi") e sembra pronto a rimettere in discussione il percorso verso la coalizione di centrosinistra. Il suo sguardo va verso i movimenti che si stanno formando in Europa, a partire dalla Germania ma anche alla crisi che sta scuotendo la Francia, tanto da affermare che quello del "dopo Grillo" sarà un’entità politica ancora più radicale del primo M5s e lontano dalla sinistra. E con "sinistra" Conte intende il Pd identificato come quello che vota per l’invio di armi all’Ucraina e per l’avvio della Commissione Von der Leyen. Temi che da sempre hanno scavato un solco profondo fra dem e 5 stelle. Un solco che gli alleati, ed Elly Schlein in particolare, sono convinti di poter colmare strada facendo, verso le elezioni politiche. Il leader del M5s assicura di voler percorrere la stessa strada: "Quest’alternativa va costruita e abbiamo bisogno di tempo per farlo, il nostro obiettivo è proprio quella di costruire un’alternativa a questa destra reazionaria". Dunque: "Se si votasse oggi, andremmo da soli".

La segretaria Pd non ha replicato direttamente, ma per lei lo ha fatto Andrea Orlando, esponente storico del Pd: "Non il modo migliore di cercare l’accordo", osserva, seguito da Stefano Bonaccini: "Conte dice di non essere di sinistra, ma il movimento in Europa è’ schierato con il gruppo Left, ovvero la sinistra radicale". Un aspetto sottolineato anche da Nicola Fratoianni: "Mi pare che dopo la costituente, i 5 Stelle, siano ancora in una fase di assestamento, ci sarà l’occasione di discutere dei passaggi in cui si concretizza o meno una convergenza elettoral".

Ma Riccardo Magi (+Europa) punge: "Ho sempre pensato che la definizione di progressismo ‘indipendente’ di Conte fosse ambigua. Avevo ragione e oggi conferma di non essersi mai spostato dalle posizioni assunte quando governava con Salvini: prostrati davanti a Putin e Trump, arrendevoli di fronte all’invasione russa dell’Europa, porti chiusi ai migranti, euroscettici. Una sorta di progressismo salviniano". O "rossobruno in itinere", come commenta qualcuno ricordando l’intervista di Conte, durante il congresso Nova, alla tedesca Sarah Waghenknecht, astro rossobruno che dalla Turingia sta sfidando il sistema politico tedesco. Insomma, il dopo Grillo potrebbe essere un terzo polo diverso dal campo largo, perché – si dice dentro il movimento – "dirimere i nodi che creano distanze" con il Pd, oggi, sembra sempre più difficile.