Domenica 2 Marzo 2025
BRUNO MIRANTE
Politica

Il sostegno a Trump . Scontro tra Lega e FI. Pd e M5s: Meloni in Aula

Salvini: "L’Italia lavori per la pace". L’azzurro Nevi: "Le tifoserie? Dannose". La premier oggi a Londra riproporrà l’idea di un summit Usa, Ue e alleati.

Da sinistra: il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, la premier, Giorgia Meloni e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini

Da sinistra: il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, la premier, Giorgia Meloni e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini

RomaLo scontro nello Studio ovale tra Trump e Zelensky ha fatto emergere ulteriormente le distanze all’interno della maggioranza per quanto riguarda il rapporto con il presidente degli Stati Uniti. Ma mentre Giorgia Meloni ha preferito non commentare le mosse del tycoon, salvo però entrare in azione poi, chiamando direttamente Trump, i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani si sono resi protagonisti di uno scontro che ricalca quello tra popolari e sovranisti a livello europeo sempre in relazione alle politiche Maga. Il risultato è quello di un botta e risposta a distanza, mentre le opposizioni continuano a chiedere che la premier si presenti in Parlamento a illustrare la posizione del governo. "A Bruxelles qualcuno usa ancora toni bellici, l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare per la pace con gli Stati Uniti e con tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale", ha osservato Salvini. "Sappiamo che è affascinato da Trump. Ma bisogna mantenere la calma, evitare che scoppi la tensione Usa-Ue e sostenere Zelensky. Le tifoserie non vanno bene", ha replicato il portavoce forzista Nevi.

A seguire, controreplica della Lega che ha attaccato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, esponente del Ppe (di cui Tajani è vicepresidente): "Porta l’Ue nel burrone, viva Trump!". Alle parole di Nevi, infatti, ha replicato il deputato e responsabile del dipartimento Esteri della Lega, Paolo Formentini: "Trump sta imponendo un cambiamento epocale, se noi stiamo ad aspettare Macron e compagnia, imprese e famiglie italiane ne pagheranno il conto. L’Ue nata come sogno ormai è una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump".

Nella maggioranza convivono due diverse posizioni con al centro la presidente Meloni che si sta mantenendo il più possibile lontana dai riflettori in attesa della missione a Londra dove incontrerà il primo ministro Starmer. Dopo il bilaterale, in programma oggi a Londra, la leader di Fratelli d’Italia parteciperà al vertice paneuropeo (il "Leaders Summit on Ukraine") del quale farà parte anche la Turchia. Si tratta della riunione sui progetti di Difesa comune del vecchio continente e sulla sicurezza ucraina. Sul tavolo ci sarà proprio il nodo della garanzie di sicurezza da offrire a Kiev qualora si arrivi a un cessate il fuoco con la Russia. Resta il fatto che la premier non si è aggiunta alle voci europee di vicinanza a Zelensky e, anzi, ha fatto da pontiere direttamente con il tycoon e dovrebbe riproporre l’idea del super summit Usa, Ue e alleati per risolvere il dossier ucraina. Dossier che comunque, secondo fonti interne a FdI, non può essere risolto con formule estemporanee come quella londinese, ma che deve essere affrontato in sedi più tradizionali, come il Consiglio europeo del 6 marzo. "Prima di pensare a mandare dei soldati – sottolinea Tommaso Foti – bisogna raggiungere l’accordo di pace".

Le opposizioni, nel frattempo, chiedono a Meloni di riferire in Parlamento prima del vertice straordinario di giovedì. La richiesta è giunta sul tavolo dei presidenti di Camera e Senato da parte dei capigruppo di Pd, Cinquestelle e Italia Viva. Anche Bonelli e Fratoianni di Avs hanno invocato la presenza in aula della presidente. "Meloni deve spiegare al Paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino", hanno dichiarato Chiara Braga e Francesco Boccia. Ma per FdI si tratta di una "polemica strumentale" e richiesta "pretestuosa" perché Meloni ha già riferito sei volte in 4 mesi e "ha già in programma di riferire alle Camere per il prossimo 18 e 19 marzo in vista del Consiglio europeo". Secondo Carlo Calenda, leader di Azione, "lo spettacolo aberrante dato da Trump e Vance alla Casa Bianca dimostra che gli Usa sono con Putin, nemici di Ue e Ucraina. Possiamo scegliere se essere vassalli di autocrati e oligarchi o emanciparci, combattere per la nostra libertà e dare forma agli Stati Uniti d’Europa".