Castigata, nascosta: la sedia vuota, il fantasma nella torre. Quindici anni di silenzio. Dopo il rumoroso divorzio da Silvio Berlusconi Veronica Lario ha scelto la trincea, perché "ci sono momenti difficili e dolorosi in cui è meglio chiudersi che aprirsi". Ha augurato ogni bene all’ex marito in sofferenza, ma a distanza. Tornando alla fine a incarnarsi di nuovo in Miriam Bartolini, amministratrice dei propri affari, signora di 67 anni che non deve chiedere e restituire più nulla, non ricattabile. A sorpresa stasera ritorna. Di nuovo bionda, fuori dalla leggenda che la vuole miliardaria. "Una persona normale", dice. ‘A cena da Maria Latella’, davanti a mezzo calice di vino bianco, racconta nel dinner talk di Sky Tg24 i postumi della lunga battaglia in tribunale e la serenità ritrovata.
È la prima uscita pubblica, in una puntata dedicata all’intelligenza artificiale in cui la sua presenza ha persino una logica, avendo di recente investito in una piccola start up del settore. Camicetta di seta beige, giacca marrone, piega appena fatta. A tavola, idealmente di fronte a un’amica, è più facile rilassarsi e riprendere il discorso interrotto. Tanto tempo, troppe cose. Da qualche parte bisognava pur ripartire. "Inizialmente mi sono dedicata a una grande passione, i cavalli. Sempre avuta, mai pensato di coltivarla. Improvvisamente dopo la separazione ho deciso di iniziare a montare. A 55 anni, quando tutti smettono, io ho cominciato". Ed è servito: "Ho preso quello che si dice regali l’ippoterapia, soprattutto la pace e la tranquillità. Mi ha aiutato tanto nei momenti difficili". Rompere quel matrimonio aveva prodotto un contenzioso legale di dieci anni e solo nel 2020 la coppia Lario-Berlusconi aveva trovato un accordo almeno sul profilo economico: tutte le pendenze cancellate. In sostanza il fondatore di Forza Italia aveva rinunciato a chiedere i 46 milioni di euro che l’ex moglie gli doveva in base alla sentenza di Cassazione, che in precedenza aveva stabilito la revoca dell’assegno di divorzio da un milione e 400mila euro al mese. E lei aveva rinunciato a chiederne diciotto. Adesso? "Se sono miliardaria come si dice? Nulla di tutto questo. C’è stata una sentenza che mi ha negato qualsiasi diritto e che ho rispettato. Oggi sono una persona normale, un’imprenditrice".
Ha sorpreso i figli con la sterzata verso l’intelligenza artificiale: "Barbara è sicuramente la più interessata", con gli altri c’è dialogo e confronto. "Finito quel momento molto complesso mi sono chiesta come ricominciare. Pensavo che per me non ci fosse più nulla, mi era stato negato tutto. Ho pensato ‘forse ha vinto il potere’. Ma poi ci ho provato". In fondo anche prima si sentiva un po’ aliena: "I personaggi che sono passati nei salotti di Berlusconi sono stati sempre di grande livello e in qualche modo ne ho sempre subito il fascino, ma non ho mai pensato di trovarmi un mio spazio all’interno di quelle dinamiche. Io ero lì perché rispettavo un ruolo, cercavo di farlo al meglio e per me significava fare un passo indietro". Consapevole di tutto: "È difficile combattere contro il potere e la stampa, soprattutto quando sono legate. Sono passata dall’essere definita ‘velina ingrata’ alla sentenza di Milano che ha negato i miei diritti. È stato un salto lungo dieci anni in cui mi sono sentita un po’ vessata. Quando leggevo cattiverie su di me subivo". È stata un’altalena: "Alternanza di momenti in cui c’era modo di ricongiungermi con la mia famiglia e altri in cui perdevo le speranze. La parte peggiore è stato non poter partecipare alle loro lauree perché in due eravamo troppi". Qualche sassolino fastidioso, nessun rimpianto: "Io ho una finestra ideale e quando la apro la mattina vedo il futuro. Quella alle mie spalle la apro poco".
Ma il futuro è nebuloso, e lei ha dieci nipoti. Paura? "Mi spaventano i conflitti perché sono nata dieci anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e tanti racconti della mia famiglia, vissuta vicino a Marzabotto, li ho sempre ascoltati e vissuti in modo drammatico. Però ritengo penso che davanti ai giovani ci siano dimensioni nuove, come il metaverso, e allora penso positivo". Nessun segreto su Silvio Berlusconi: "Posso dire quello che penso indipendentemente dal mio passato. Non penso di essere ricattabile".