Mercoledì 15 Gennaio 2025
COSIMO ROSSI
Politica

Il risiko nel Pd La due giorni di Bonaccini Ma per la minoranza l’unità resta un miraggio

A Cesena il il governatore chiama a raccolta dirigenti e militanti. Presente anche Schlein. Gli organizzatori: non nascerà una corrente. "Indebolire Elly? Vorrebbe dire tagliare il ramo su cui siamo seduti".

Il risiko nel Pd La due giorni di Bonaccini Ma per la minoranza l’unità resta un miraggio

di Cosimo Rossi

Non saranno i miglioristi e tantomeno i dorotei, ma attraverso la nascita di "Energia popolare" il presidente del Pd Stefano Bonaccini e i suoi sostenitori intendono consolidare le posizioni politiche interne al Pd. Senza scomodare glorie e ignominie legate alle correnti politiche in Italia, oggi e domani alla fiera di Cesena, il presidente dell’Emilia-Romagna chiama a raccolta i dirigenti e i militanti che lo hanno sostenuto nella sfida per la segreteria persa con Elly Schlein per varare ufficialmente "un’area politico-culturale che porti delle proposte" al confronto della dialettica interna. Ma smentendo ogni intento di voler logorare da subito Schlein in quanto, a detta del governatore dell’Emilia-Romagna, "se indebolissimo la segretaria taglieremmo il ramo su cui siamo tutti seduti".

La stessa segretaria, del resto, oggi pomeriggio partecipa alla kermesse (che richiama un po’ in piccolo la Leopolda di renziana memoria) promossa da Bonaccini prima di intervenire anche alla festa dell’Unità. La sua presenza, all’insegna dell’unità del partito, è stata una delle condizioni poste da Romano Prodi per svolgere la propria lezione (domani alle 12) prima delle conclusioni del governatore. "Mai partecipato a correnti in vita mia e non intendo costituirne una", spiegava nei giorni scorsi il presidente dem. L’intenzione è quella di "mettere in campo un’area politico-culturale che porti delle proposte".

Sta di fatto che Base Riformista, l’area post renziana più organizzata, si presenta formalmente moritura alla nascita della nuova componente. Il coordinatore Alessandro Alfieri spiega infatti l’intento di sciogliere la vecchia componente per "evolvere, mettendo insieme i riformisti e la cultura di governo nell’ambito di un partito plurale". Intenzione che nei giudizi più malevoli della maggioranza dem nasconde invece la pervicace volontà proprio da parte degli ex renziani di spingere Bonaccini alla costruzione di una corrente più larga di Base riformista.

Alla quale d’altro canto aderirebbe la platea dei supporter diretti del governatore. Ma non gli ulivisti 4.0. ex lettiani e tantomeno i giovani turchi, che pure lo hanno votato alle primarie. Più o meno tutti gli esponenti di minoranza invitati saranno presenti alla plenaria di domani. Ma, come spiega Matteo Orfini, "noi un’area politica ce l’abbiamo già".

E del resto sarebbe perlomeno singolare veder convergere gli orientamenti dei Giovani Turchi piuttosto che di Gianni Cuperlo con quelle di Base Riformista.

Ragion per cui, mutando un po’ il modello Leopolda, il lavoro programmatico viene affidato a dei tavoli tematici.

I lavori si aprono oggi alle 15. Il programma prevede dalle 16 alle 18 i tavoli di lavoro su Ambiente, Sanità, Europa, Lavoro e impresa, Mezzogiorno, Democrazia, partiti e istituzioni. Alle 18 prende il via la discussione plenaria durante la quale è previsto l’intervento della segretaria Elly Schlein. Alle 20, a conclusione dei lavori, ci si sposterà tutti alla Festa dell’Unità in piazzale Enrico Berlinguer, dove Bonaccini, alle 21.30, verrà intervistato sul palco centrale dalla direttrice di Quotidiano Nazionale Agnese Pini.

Domani il programma prevede alle 9 l’avvio dell’assemblea plenaria nel corso della quale dovrebbero prendere la parola i maggiori fautori e critici della nuova componente. Poi la parola passa al fondatore dell’Ulivo e del Partito democratico Romano Prodi per la sua lezione di unità. A seguire, la restituzione delle proposte dei gruppi di lavoro e le conclusioni di Stefano Bonaccini.