Sabato 5 Ottobre 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Il plenum del Csm. Nordio difende la sua riforma: "Mai i pm assoggettati al governo"

La riunione alla presenza del presidente Mattarella, che non commenta gli ultimi attacchi incrociati. Il guardasigilli cita il Capo dello Stato: la capacità della magistratura di riscuotere fiducia è imprescindibile .

Il plenum del Csm. Nordio difende la sua riforma: "Mai i pm assoggettati al governo"

Il plenum del Csm. Nordio difende la sua riforma: "Mai i pm assoggettati al governo"

Le riforme della giustizia ci saranno ma senza assoggettare le procure al potere esecutivo. Al Consiglio superiore della magistratura convocato in assemblea straordinaria, Sergio Mattarella ascolta con attenzione le attese comunicazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Quello del Capo dello Stato è un silenzio che invita alla riflessione. Un’infusione di tranquillità in un clima tempestoso. Il Guardasigilli parla infatti a oltre un anno dal suo insediamento: un ritardo rispetto alla prassi che ben sottolinea la complessità delle partite in corso. La convocazione dell’organo di autogoverno delle toghe cade tra l’altro a pochi giorni dalle dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto sui magistrati sospettati di trame oscure contro il governo, e a poche ore dalle polemiche per il rinvio a giudizio del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (sempre difeso da Nordio) per rivelazione di segreto d’ufficio.

Il Guardasigilli glissa su entrambi i casi (anche perché oggi Crosetto risponderà alla Camera all’interrogazione di +Europa) e offre un doppio ramoscello d’ulivo. Prima con un "plauso" esplicito ai magistrati per i risultati "incoraggianti" sul taglio dei tempi dei processi e la riduzione dei fascicoli arretrati previsti dal Pnrr; poi con un riferimento alla Costituzione "in movimento": "Posso assicurare – scandisce – che, se domani dovesse essere cambiata, mai e poi mai vi sarebbe una soggezione anche minima del pm al potere esecutivo". Per risultare più convincente, prima ricorda il suo passato di procuratore per "40 anni", e poi sventola l’esempio del pm francese che ha chiesto il processo per il ministro della Giustizia cui è sottoposto. Come a dire che ogni magistrato custodisce l’indipendenza anzitutto "dentro di sé".

È la complessiva riforma della giustizia – attesa, invocata o temuta a seconda dei punti di vista – la proclamata missione di Nordio che cita più volte Mattarella. In particolare, il discorso del Capo dello Stato il 23 maggio 2021 nell’aula bunker di Palermo: "La magistratura e la sua capacità di riscuotere fiducia sono imprescindibili per il funzionamento del sistema costituzionale e il positivo svolgimento della vita della Repubblica". "Quelle parole – assicura Nordio – le sentiamo tuttora vibrare", e "la collaborazione tra Csm e ministro è la chiave per restituire al Paese una giustizia sempre più vicina ai bisogni della collettività". Ancora Nordio: "Siamo riusciti ad aumentare gli investimenti per il comparto con un incremento nel 2023 di oltre 150 milioni di euro" e con risorse "degne di nota destinate alla sicurezza delle infrastrutture informatiche, dei sistemi per le intercettazioni e per la cybersicurezza e la digitalizzazione. Da gennaio anche il processo penale telematico sarà realtà" (graduale). Non è vero, replica a stretto giro il Pd. C’è già "la proroga al 31 dicembre 2024".

Anche il confronto con le correnti è pacato ma non semplice. Tullio Morello (Area) assicura che "i magistrati italiani non hanno amici o nemici in politica", ma come unica "guida" la Costituzione". Paola D’Ovidio (Magistratura Indipendente) esprime "viva preoccupazione" per l’impatto che avrà il processo penale telematico sugli uffici giudiziari dopo il flop della sperimentazione. E il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli denuncia l’evidente impossibilità delle toghe di rispettare i tempi stretti previsti dagli aggiornamenti del Codice Rosso. Pinelli offre leale collaborazione al Guardasigilli ma invita la politica – tutta – a "ricordarsi che i magistrati, che quotidianamente servono con onore il Paese, meritano sostegno morale e pubblico".