Difficile immaginarla disoccupata. Elisabetta Belloni, 66 anni, ultimo incarico alla guida del Dis, si accasa puntualmente a Bruxelles. Appena sbrigate le procedure amministrative, sarà Chief diplomatic adviser di Ursula von der Leyen. La nuova missione a fianco della presidente della Commissione europea ufficializza un ruolo diplomatico di prestigio, fedele alle anticipazioni trapelate già a metà gennaio all’epoca delle rumorose dimissioni dal Dis. Fatto raro, perché dalla posizione apicale di coordinamento dei nostri servizi segreti interni ed esteri di solito si esce per raggiunti limiti di età o per preciso avvicendamento su iniziativa del governo. Non per scelta propria, maturata in questo caso per rapporti complicati con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Ma un’ambasciatrice sa capire come e quando muoversi almeno quanto i politici di riferimento. E così ecco il clamoroso addio (a caso Cecilia Sala ancora aperto).
Anno nuovo vita nuova. "Lunedì o martedì sarò a Bruxelles per definire i dettagli della mia nomina a consigliere diplomatico della Presidente. Non ho ancora firmato, ma certamente ho dato la mia disponibilità", ammette l’ex segretaria generale della Farnesina. E da come gli esponenti della maggioranza di governo si precipitano a commentare il prestigioso incarico si capisce che l’ex sherpa italiana al G7 potrà avere un ruolo non marginale nelle interlocuzioni tra la presidente von der Leyen e i 27 governi dell’Unione. Oltre a spaziare nel campo aperto dei rapporti internazionali, in un momento storico delicatissimo che vede la multipolare creatura europea sfidata dalle esibizioni muscolari di Usa, Cina e Russia.
I commenti sono tutti positivi. Francesco Lollobrigida (FdI): "Un valore aggiunto per l’Europa". Licia Ronzulli (FI): "Premiate competenza, equilibrio ed esperienza". Gianmarco Centinaio (Lega): "Utile a rafforzare la posizione e il ruolo di un’Europa ai margini dello scacchiere geopolitico". Complimenti anche dall’opposizione. Nicola Zingaretti (Pd): "Un contributo prezioso alla diplomazia Ue". "Straordinaria servitrice dello Stato, un’ottima notizia per l’Italia", aggiunge Ettore Rosato (Azione).
Belloni avrà un contratto iniziale di due anni, rinnovabile, per 220 giorni di lavoro l’anno. Un team ad hoc ne supporterà l’attività nel servizio di consulenza Idea. Idea è l’acronimo comunitario della struttura Inspire, Debate, Engage and Accelerate Action, titolare di queste grandangolari attribuzioni: Geopolitica ed Europa nell’ordine globale, Green Deal, Digitale, tecnologia e innovazione, Economia sociale di mercato, il futuro dell’Europa e delle istituzioni dell’Ue, il futuro della competitività europea. Belloni riporterà direttamente a von der Leyen.
Insomma, altro che meritata pensione dopo un curriculum che sembra uno slalom: da incarichi importanti nelle rappresentanze italiane all’estero fino alla guida dell’Unità di crisi della Farnesina. Poi direttrice generale della cooperazione e per le risorse e l’innovazione. Nel 2014 la carriera si proietta in una dimensione di più stretta vicinanza alla politica: capo di gabinetto del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni; poi segretario generale della Farnesina; infine – per volontà di Mario Draghi – direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), il vertice dell’intelligence.
La notte da candidata (sfumata) al Quirinale tra il 28 e 29 gennaio 2022 non esaurisce certo le sorprese biografiche. A parte i cromosomi appenninici (mamma modenese di Sestola, padre di Pennabilli – oggi sotto Rimini, all’epoca Pesaro Urbino), i natali e l’educazione della futura ambasciatrice sono squisitamente romani. Così, dopo le superiori dai gesuiti del “Massimiliano Massimo“ (la stessa scuola di Draghi), Belloni si laurea in scienze politiche alla Luiss con una tesi in Tecnica del negoziato internazionale. Titolo premonitore di una carriera ancora brillante che ora l’aspetta al varco – non senza insidie – in una Bruxelles mai così sfrangiata.