Domenica 22 Dicembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Giustizia, il magistrato Casciaro: "La politica vuole solo poter controllare i pm"

Il segretario generale Anm: “Il processo a Salvini non è stato inutile”

Il segretario generale Anm Salvatore Casciaro (Imagoeconomica)

Il segretario generale Anm Salvatore Casciaro (Imagoeconomica)

Roma, 22 dicembre 2024 – Salvatore Casciaro, segretario generale Anm, il centrodestra dice che quello a Salvini per Open Arms era un processo inutile che non andava nemmeno celebrato. È così?

"I processi non sono mai inutili. Nemmeno se l’esito è assolutorio. Anzi, si fanno proprio per verificare le ipotesi di accusa. Anche quello assolutorio è un esito fisiologico. Se si dovesse dire che il processo è inutile solo perché l’esito è assolutorio, non si svolgerebbero più".

L’accusa a Palermo ha detto che i diritti umani vengono prima della difesa dei confini. Come si possono interpretare la sentenza e la sua motivazione?

"Non conosciamo ancora le motivazioni dei giudici. Quel che è certo è che la formula assolutoria è molto ampia e che prescinde dalla mancanza dell’elemento psicologico. Bisognerà attendere il deposito della sentenza per comprendere il percorso argomentativo dei giudici".

Le pm di Palermo hanno ricevuto insulti e minacce e sono attualmente sotto scorta. Il verdetto è stato influenzato dal clima?

"Escludo che i verdetti siano influenzati dal clima: i magistrati hanno spalle larghe e una caratura professionale tale da saper prendere decisioni anche in presenza di pressioni mediatiche. Certo, sarebbe meglio che i processi possano essere celebrati in condizioni di serenità e rispetto della giurisdizione: una cosa che talvolta manca. Anche per certe prese di posizioni non sempre improntate alla separazione dei poteri assunte da alcuni esponenti politici".

Salvini dice che il processo Open Arms è costato milioni di euro e che ora la riforma della giustizia è ancora più urgente. Secondo lei?

"I processi si fanno per accertare la verità e i costi servono a conoscerla. A livello nazionale circa il 50% dei processi si conclude con una sentenza di proscioglimento: questo testimonia che c’è un percorso complesso e un metodo, quello del contraddittorio dibattimentale, attraverso il quale si perviene a un risultato che non può essere valutato in termini di utilità solo se l’ipotesi dell’accusa viene validata in sentenza. Ma questo avviene non solo in Italia: in tutte le democrazie liberali".

Una sentenza come quella di Open Arms può diventare un’occasione di distensione nei rapporti tra politica e magistratura?

"Le sentenze non sono un’occasione di distensione o conflittualità nei rapporti. Si tratta di atti della giurisdizione e come tali vanno valutati. La critica deve essere nel merito: quando si sposta alla persona del giudice o lo si attacca per una sua presunta politicizzazione si travalica rispetto alla critica fisiologica nei confronti degli atti di giurisdizione".

Perché l’Anm vuole scioperare contro la riforma delle carriere?

"Perché è una riforma inutile per i cittadini visto che non accorcia i tempi del processo di un giorno e perché mira a ridurre il peso della giurisdizione, sminuendola rispetto agli altri poteri dello Stato. E getta le basi per un controllo politico sul pubblico ministero. Questo significa una riduzione dell’indipendenza della giurisdizione rispetto alla politica".