Venerdì 24 Gennaio 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Il libico rilasciato. Piantedosi in aula:: "Espulso perché pericoloso"

Caso Almasri, il ministro dell’Interno risponde al Question Time in Senato. L’ira del Pd: "La sua liberazione è una ferita alla dignità italiana".

Caso Almasri, il ministro dell’Interno risponde al Question Time in Senato. L’ira del Pd: "La sua liberazione è una ferita alla dignità italiana".

Caso Almasri, il ministro dell’Interno risponde al Question Time in Senato. L’ira del Pd: "La sua liberazione è una ferita alla dignità italiana".

Il cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish è stato espulso perché considerato pericoloso. E perché si trovava a piede libero in Italia. Il governo è pronto a dare al Parlamento "un’informativa di maggiore dettaglio" la prossima settimana. Il ministro Matteo Piantedosi sceglie una posizione interlocutoria e prudente sul caso del rilascio del trafficante di uomini libico, Njeem Osama Almasri Habish, arrestato sabato a Torino su mandato della Corte penale internazionale. Non spiega perché Almasri è stato riaccompagnato a Tripoli con un volo dello Stato italiano. E soprattutto – ma quello non è di sua competenza – non dice una parola sul ministero della Giustizia, che non ha risposto al procuratore generale di Roma che gli chiedeva se volesse proporre l’arresto, provocando la scarcerazione dell’attuale capo della polizia giudiziaria libica.

IL MINISTRO

"A seguito della mancata convalida dell’arresto da parte della Corte d’appello di Roma, considerato che il cittadino libico era a piede libero in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale, ho adottato un provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato. Il provvedimento è stato notificato all’interessato al momento della scarcerazione" e lui, nella serata del 21 gennaio, "ha lasciato il territorio nazionale", spiega Matteo Piantedosi durante il Question time di ieri nell’Aula del Senato. L’espulsione dunque, secondo il responsabile degli Interni, in quel momento "era la misura più appropriata, anche per la durata del divieto di reingresso".

LA VICENDA

Il ministro ha tenuto a ricordare che è stata la Corte d’Appello di Roma a dichiarare "il non luogo a provvedere sull’arresto del cittadino libico, valutato come irrituale in quanto non previsto dalla legge, disponendone l’immediata scarcerazione se non detenuto per altra causa". Mentre la pericolosità di Almasri, che prima di essere arrestato sabato sera era a Torino per vedere Juventus-Milan, è emersa proprio "dal mandato di arresto emesso in data 18 gennaio dalla Corte Penale Internazionale", che ne chiedeva la carcerazione.

LA POLEMICA

Dopo le parole di Piantedosi la senatrice del Pd Sandra Zampa parla di una vicenda "di una gravità inaudita, una ferita alla dignità e all’onore del nostro paese", ricordando "le urla di gioia al rientro a Tripoli di un criminale torturatore. Non si tratta di un errore nel mandato di arresto, ma di una decisione politica assunta dal governo ai suoi vertici più alti, perché Alnasri non è stato solo scarcerato: è stato riportato a casa con un aereo di Stato", ricorda Zampa. "Ma evidentemente la caccia ai trafficanti di migranti per il globo terracqueo promessa da Meloni per la premier non è praticabile in Italia", conclude. Avs, che intanto organizza un flash mob a Palazzo Chigi per chiedere le dimissioni di Nordio, dice che il governo "sta facendo precipitare il paese in una situazione di assoluta vergogna". Il senatore Peppe De Cristofaro chiede anche che Giorgia Meloni venga "immediatamente" a riferire in Aula.

MELONI IN AULA

Anche la segretaria Dem Elly Schlein chiede che la premier venga a rispondere in parlamento: "La smetta di nascondersi dietro ai suoi ministri e si prenda le sue responsabilità", mentre il segretario di +Europa Riccaro Magi dice che "sarebbe tutto esilarante se non fosse gravissimo: dalla ricostruzione fornita sembrerebbe infatti che Nordio non sia stato informato e per questo sia avvenuta la scarcerazione, mentre invece Piantedosi, prontamente informato, avrebbe espulso Almasri. Tutto questo è assurdo e ridicolo".

IN GIRO PER L’EUROPA

Intanto Fratelli d’Italia annuncia un’interrogazione "per chiarire l’operato della Cpi". E il Foglio fa sapere che Almasri ha iniziato il suo viaggio per l’Europa il 6 gennaio, con tappe in Inghilterra, Belgio, Germania prima dell’Italia. Ma solo il 18 gennaio la Cpi ha emesso il mandato di arresto. La richiesta risaliva allo scorso ottobre. La decisione è passata a maggioranza: uno dei tre giudici ha votato contro.