Sabato 21 Dicembre 2024
CLAUDIA MARIN
Politica

Il governo accelera sulla Manovra. Prorogato il bonus ristrutturazioni. Ma resta la prudenza sui costi

Il viceministro Leo rilancia sui contributi per la casa. Sì anche alle assunzioni di medici e infermieri. Non cade l’ipotesi di tassare gli extraprofitti. Previsti tagli anche ai costi di ministeri ed enti locali.

Il bonus ristrutturazione rimane uno dei pochi ancora a disposizione del settore edilizio dopo la chiusura dei Bonus 90% e 110%, oggetto negli anni di svariate polemiche sul nesso tra costi e benefici

Il bonus ristrutturazione rimane uno dei pochi ancora a disposizione del settore edilizio dopo la chiusura dei Bonus 90% e 110%, oggetto negli anni di svariate polemiche sul nesso tra costi e benefici

Tocca al viceministro Maurizio Leo annunciare, sia pure con tutta la prudenza del caso, che il governo punta a garantire per un altro anno il bonus ristrutturazioni al 50%, evitando che da gennaio l’agevolazione fiscale scenda al 36%. Compatibilmente con le risorse, s’intende. Ed è su quel "compatibilmente" che si sta arrovellando il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Pronto a calare la scure per oltre 4 miliardi di euro sui ministeri e sugli altri enti pubblici. E altrettanto pronto a spiegare che in manovra "ci saranno anche dei ritocchi sulle entrate, tra virgolette a chi se lo merita, ma vedrete che le persone fisiche e le imprese non hanno niente da temere". Il che lascia pensare a interventi sul capitolo web tax e giochi, ma forse anche sul canone Rai.

TEMPI STRETTI

Certo è che si avvicina la settimana decisiva per il varo della legge di Bilancio. E mentre sul fronte delle misure l’elenco è già abbozzato, si lavora a chiudere il quadro delle coperture, con l’obiettivo di mobilitare una cifra vicina ai 25 miliardi. La tabella di marcia è serrata. Entro il 15 ottobre il governo deve inviare a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio, lo scheletro della manovra. E il varo in consiglio dei ministri arriverà sul filo di lana, nella serata di martedì (dopo le 20, terminate le comunicazioni della premier alle Camere in vista del Consiglio europeo). La legge è poi attesa entro il 20 in Parlamento.

IRPEF, CUNEO E PIANO CASA

Il ministro Giorgetti torna a difendere l’approccio "prudente" del governo. E conferma il taglio del cuneo fiscale e contributivo, che sarà "strutturale", e le misure per la famiglia e i figli, per far fronte al nodo della denatalità. Potrebbe arrivare già in manovra anche l’intervento per il "piano casa" chiesto da Confindustria, avvisa il titolare delle Imprese Adolfo Urso: una misura per aiutare i dipendenti che devono spostarsi di residenza e hanno difficoltà a trovare case in affitto a canoni calmierati.

L’INCENTIVO

PER LE RISTRUTTURAZIONI

Spunta, dopo le smentite, anche la possibile proroga del bonus ristrutturazioni, l’agevolazione che fino a fine anno è al 50%, ma che se non prorogata tornerà al 36%. "Penso che potremo tornare a una detrazione del 50% sulle ristrutturazioni della prima casa", annuncia il viceministro Leo, professando cautela: "Non prometto niente". Mentre avvisa che sul concordato non ci sarà nessuna proroga oltre il 31 ottobre.

PIANO PER INFERMIERI

(ANCHE DALL’INDIA)

Il ministro Orazio Schillaci conferma che nella prossima legge di Bilancio sarà previsto un piano triennale di assunzioni per medici ed infermieri. Una carenza di personale che riguarda soprattutto gli infermieri e che, a più breve termine, sarà colmata con l’arrivo di questi professionisti dall’India. I dettagli dell’accordo sono stati definiti proprio in occasione del G7 di ieri.

TAGLI E TASSE

Da dove recuperare le risorse che mancano? Per trovare quello che manca si cercano più entrate e meno spese. Sacrifici saranno chiesti ai ministeri ed enti locali: per loro Giorgetti prospetta "tagli significativi". Niente sarà chiesto invece a chi i sacrifici li fa. Nel mirino restano anche le banche. "Davanti ad un consesso di banchieri e finanzieri ho detto che i sacrifici dovevano farli tutti, anche loro. Non mi sembrava una bestemmia", si schermisce Giorgetti, che non molla la presa: "Davanti ad una platea di banchieri ripeterei esattamente la stessa cosa". Tra i soggetti cui il Mef guarda per chiedere uno "sforzo" ci sono anche le imprese più grandi: lo stesso Giorgetti nelle scorse settimane ha parlato dell’industria degli armamenti e delle assicurazioni. È invece escluso "per ora", assicura Leo, un contributo da parte delle imprese energetiche.