Mercoledì 29 Gennaio 2025
ELENA POLIDORI
Politica

Il Giorno della Memoria. Mattarella: mai più Auschwitz: "Ignobili insulti social a Segre"

Celebrazioni ufficiali al Quirinale, il monito del presidente: serve un argine contro l’odio "Respingiamo con forza l’antisemitismo". La senatrice a vita: diventai una donna di pace.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la senatrice a vita Liliana Segre

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la senatrice a vita Liliana Segre

Cosa è stato davvero Auschwitz? "È stato il frutto – deve essere chiaro – di quelle leggi razziali che il fascismo promosse ed impose e che i fascisti applicarono trasformandosi in ’volenterosi carnefici di Hitler’. Ragion per cui quello che è venuto dopo (la pace, la democrazia, la sconfitta del razzismo) è il risultato del rifiuto di tutto ciò". Lo scandisce Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della memoria al Quirinale. Davanti a lui una platea composta dalle più alte cariche dello Stato, dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, a Giorgia Meloni. Fino alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta allo sterminio. "La nostra Costituzione – ha proseguito Mattarella, ricordando la deriva che portò all’eccidio ebraico – è nata e vive per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista". E ha aggiunto: "È doloroso e inaccettabile che vi siano ignobili insulti razzisti alla senatrice Segre".

Ecco, dunque, Liliana Segre che ha regalato un ricordo. Doloroso, ma importante: "C’era un soldato, un comandante ad Auschwitz, brutale e spietato, feroce. Stava fuggendo per non finire nelle mani dei russi: si toglieva la divisa, gettava via la pistola. Che cadde a poca distanza da lei, che aveva 14 anni e fino allora era stata come un giocattolo di pezza nelle sue mani. Mi venne l’impulso di prenderla", ammette, "per sparargli. Ma non lo feci. E fu allora che capiii l’enorme differenza che c’era con lui; mai io per alcuna ragione avrei potuto uccidere nessuno. Diventai una donna di pace". E con una frase preceduta da una premessa, "sono stata molto amata", Liliana Segre ha mostrato quale sia la vera vittoria sull’odio e i suoi discepoli.

Sulla Shoah e su quanti, ancora adesso, sono pronti a resuscitarla. Ricordare senza riflettere ha poco senso, soprattutto ora che gli scampati ai lager sono sempre meno, portati via dal tempo. Per questo il Capo dello Stato ha voluto celebrare una volta di più il Giorno della Memoria, perché se ancora tante sono le legittime preoccupazioni, altrettanto certo è però che non bisogna perdersi d’animo di fronte all’urlo dell’intolleranza. Un urlo che passa sempre più spesso dai social. "È doloroso e inaccettabile che vi siano ignobili insulti razzisti alla senatrice Segre, su quei social media che sono nati come espressione di libertà e che rischiano invece, sovente, di diventare strumento di violenza e di negazione di diritti", ha scandito ancora il Capo dello Stato, avvertendo: "Occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia". Perché purtroppo è vero: Auschwitz è una "tentazione che riaffiora", un fantasma che "alberga in fondo al cuore dell’uomo". Le sofferenze dei campi di sterminio "hanno plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione, che è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista, di cui il sanguinoso conflitto mondiale e i campi di sterminio furono gli esiti crudeli e inevitabili", ha sottolineato Mattarella, tracciando così una diretta discendenza della Carta dalla tragedia dell’Olocausto. Infatti "al contrario dell’odio, della fede cieca e dell’obbedienza incondizionata, la Costituzione prevede la democrazia, la partecipazione, le garanzie e i controlli".

In ultimo, Mattarella ha voluto ricordare i due fronti di guerra aperti, l’Ucraina, dove "l’invasione russa e’ avvenuta con slogan e giustificazioni di nazionalismo sciovinista e aggressivo, che appartengono a un passato condannato dalla storia", e il conflitto israelo-palestinese, "la minaccia continua alla sicurezza e alla stessa esistenza del popolo di Israele", ma anche "quanto avvenuto di sconvolgente nella Striscia di Gaza, provocando la morte di tante migliaia di innocenti civili palestinesi".

Elena G. Polidori