Il tortuoso iter del decreto fiscale volge al termine e il testo diventa legge. Dopo le modifiche al Senato, con 151 voti favorevoli, 111 contrari e 4 astenuti la Camera approva il provvedimento. Trasformato in un omnibus, il decreto include tra le altre misure il rinvio con rateizzazione delle tasse per gli autonomi, il rifinanziamento dell’Ape Sociale, risorse per Transizione 4.0, il bonus Natale e l’aumento dei fondi ai partiti tramite il 2xmille.
Ma non solo: tra i punti chiave figura anche la proroga dei termini per aderire al concordato preventivo biennale, lo strumento che permette di fissare il pagamento delle imposte su base proposta dall’Agenzia delle Entrate. Con le risorse recuperate, il governo punta a finanziare la riduzione dell’aliquota Irpef del secondo scaglione dal 35 al 33 per cento.
LA RAFFICADI LETTERE
Nonostante il semaforo verde al dl, non si placano però le polemiche sulla misura, complice l’ultimo monito del Fisco alle partite Iva. Negli ultimi giorni infatti l’Agenzia delle Entrate ha infatti inviato 700 mila nuove pec a contribuenti con redditi ritenuti anomali rispetto al settore di appartenenza. Le comunicazioni, che ora superano i 2,2 milioni, mirano a spingere verso l’adesione al concordato preventivo entro il termine del 12 dicembre. Nelle lettere si sottolinea come dichiarare un reddito inferiore ai limiti minimi di settore senza giustificazioni oggettive possa essere considerato un’anomalia. La Lega attacca l’iniziativa definendo la "pioggia di lettere" come un’azione "sbagliata nel merito e nel metodo". Il dipartimento Economia del partito accusa il Fisco di snaturare il concordato, concepito come patto di lealtà fiscale, trasformandolo in uno strumento di pressione.Il Carroccio ribadisce il suo impegno per l’approvazione della rottamazione quinquies, che consentirebbe la rateizzazione in 120 rate mensili delle cartelle notificate fino al 2013, una misura richiesta a gran voce dai cittadini.
BONUS NATALE
INDENNIZZI E CANONE RAI
Nel testo finale spiccano diverse misure per alleggerire il carico delle famiglie. Il bonus Natale è esteso a 4,5 milioni di famiglie con redditi fino a 28 mila euro, ma il Codacons lo definisce "discriminatorio" per l’esclusione dei lavoratori senza figli. Il canone Rai resta fissato a 90 euro dopo il rigetto della proposta di ridurlo a 70 euro. Il decreto prevede inoltre 50 milioni per il trasporto pubblico locale, 3,7 milioni per indennizzare le imprese ittiche colpite dal granchio blu e 343 milioni per Autostrade dello Stato.
INVESTIMENTI
E RIEQUILIBRI SANITARI
Il decreto assegna 4,7 miliardi al credito d’imposta ‘Transizione 4.0’ per incentivare la digitalizzazione delle imprese. In ambito sanitario, riequilibra il payback farmaceutico considerando anche gli sforamenti dei tetti di spesa. Le Regioni potranno utilizzare i fondi Covid non spesi per ridurre le liste d’attesa, destinandoli a prestazioni aggiuntive e al coinvolgimento di operatori privati accreditati.
UN TESTO CHE DIVIDE
Il decreto fiscale non trova il pieno consenso politico. Marco Grimaldi (Avs) lo definisce "la resa dello Stato agli evasori", mentre Mauro Del Barba (Iv) parla di "nulla cosmico" e critica il concordato come espediente per recuperare risorse. In difesa del testo, Francesco Rubano (FI) evidenzia i sostegni a famiglie e imprese, mentre Alessandro Colucci (Nm) sottolinea il focus su lavoro e investimenti, definendo il decreto un passo verso il rilancio economico. Gaetano Amato (M5S) celebra invece l’approvazione delle detrazioni per le spese culturali, ritenendole un sostegno al benessere collettivo.