Martedì 7 Gennaio 2025
ELENA G. POLIDORI
Politica

Il caso Sardegna. Todde valuta i ricorsi e non molla la presa

Ma il centrodestra chiede di tornare alle urne

Non è mai successo prima. E anche per questo, a fronte dell’inesistenza di precedenti, il caso della possibile decadenza della governatrice sarda, Alessandra Todde, è destinato a fare scuola. Sia dal punto di vista politico che, appunto, giuridico.

Si dovrà venire a capo dell’ordinanza-ingiunzione del collegio elettorale della Corte d’appello di Cagliari che chiede al Consiglio regionale della Sardegna l’adozione del provvedimento di decadenza della governatrice 5 Stelle per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali. Spese che, per altro, sono state sostenute dal M5s, dal Pd e solo in piccolissima parte (si parla di poche centinaia di euro) da ‘donazioni’ di militanti. Un problema più di forma che di sostanza, dunque? Difficile dirlo. Ieri Todde ha dichiarato di voler dare battaglia: "Vado avanti perché sono legittimata a farlo". Anche perché "non ci sono atti definitivi", visto che il Consiglio regionale, con la Giunta per le elezioni prima e l’Aula poi, farà il suo percorso che probabilmente non sarà breve. Il provvedimento della Corte, come si diceva, contesta sette criticità formali della rendicontazione delle spese elettorali ed è ora sotto la lente dei legali della Todde anche il percorso di opposizione, se cioè saranno presentati uno o più ricorsi al Tribunale ordinario o al Tar. O a entrambi, sicuramente con richiesta di sospensiva degli effetti dell’ordinanza, che quindi non sarebbe immediatamente applicabile.

"Mi pare una situazione abbastanza assurda, perché non c’è nessuna irregolarità sostanziale, ma ci sono delle irregolarità formali che possono determinare sanzioni pecuniarie, ma non certo la decadenza – spiega l’avvocato Benedetto Ballero, legale di Todde –. Il provvedimento appare forzato e anche un’invasione del risultato elettorale, perché non si può determinare una decadenza per un brufolino".

Fin qui la questione ‘giuridica’. Sul fronte politico, invece, la maggioranza del campo largo, ha fatto quadrato attorno a Todde, da Roma è arrivato il sostegno dei leader nazionale del M5s e del Pd. "Ho sentito Conte e Schlein – dichiara la diretta interessata – ho il supporto della mia forza politica e di tutte le forze politiche della mia maggioranza". Il centrodestra, invece, coglie la palla al balzo per chiedere che gli stessi effetti dell’ordinanza siano subito applicati, ovvero decadenza della governatrice, scioglimento del Consiglio e nuove elezioni. Il segretario regionale di FI e deputato Pietro Pittalis, che aveva richiesto l’accesso agli atti sulle rendicontazione delle spese elettorali della candidata Todde, oggi chiede un passo indietro alla governatrice "per ridare la parola ai sardi". Nel frattempo, tutti gli atti dell’ordinanza-ingiunzione sono stati inviati anche alla Procura della Repubblica di Cagliari.