Giovedì 21 Novembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

I malumori nel Carroccio. Scontro su Vannacci. Ma Salvini non arretra. E FI sogna il sorpasso

Il capogruppo Molinari: "Il generale in lista? La precedenza spetterebbe ai militanti storici". Critici anche Centinaio e Romeo. Il leader leghista: "Ma voi portate tanti voti quanto lui?".

I malumori nel Carroccio. Scontro su Vannacci. Ma Salvini non arretra. E FI sogna il sorpasso

I malumori nel Carroccio. Scontro su Vannacci. Ma Salvini non arretra. E FI sogna il sorpasso

"Non ho sciolto la riserva". Il generale Roberto Vannacci butta la palla in tribuna. Per il momento, almeno. "Sto tuttora valutando, ho ancora tempo per decidere il da farsi, è una mia decisione che devo prendere", dice. L’autore de Il mondo al contrario risponde anche con un’alzata di spalle ("sono beghe interne") alle molteplici prese di distanza, interne alla Lega, che si sono affastellate sulla sua candidatura alle Europee che il segretario, Matteo Salvini, vuole con tutte le forze.

Lo scontro nel Carroccio, tuttavia, si sta facendo incandescente. Ieri sono scesi in campo anche il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari ("la precedenza spetterebbe ai militanti storici") dopo l’ex ministro Gian Marco Centinaio e Massimiliano Romeo, ma a tutti questi critici pare che Salvini abbia risposto piatto: "Ma voi quanto portate, quanto lui?", intendendo, ovviamente, la mole di preferenze e di voti che il generale sarebbe in grado di veicolare sulla Lega alle elezioni dell’8 e 9 giugno. Già, perché a Salvini interessano due cose, non scendere sotto la soglia psicologica dell’8% (quindi non farsi sorpassare da Forza Italia) e restare il secondo partito della coalizione; un dato più basso renderebbe praticamente impossibile non solo la sua permanenza alla segreteria della Lega, ma lo metterebbe anche a rischio di un rimpasto di governo molto pericoloso. Vannacci candidato vale – si sostiene in zona Lega, dove i sondaggi si fanno ogni giorno – tra il 3 e il 3,2%, una percentuale che metterebbe Salvini al riparo. Di più: c’è chi sostiene che, se non fosse stato per il ministro della Difesa Crosetto, Giorgia Meloni tempo fa avrebbe guardato con grande attenzione a un coinvolgimento del generale nelle sue fila, scippandolo alla Lega (Vannacci segue un solo profilo su X, quello della premier, ndr), ma poi la questione è tramontata: la leader di Fratelli d’Italia si candiderà lei stessa alle Europee e questo dovrebbe trasformarsi in un volano elettorale praticamente irraggiungibile per tutte le altre forze politiche in campo. Curiosamente, Tajani e Meloni potrebbero annunciare la propria discesa in campo a poche ore di distanza, nello stesso weekend, a urne aperte in Basilicata. Anche il segretario azzurro ha affermato di stare ancora riflettendo, ma tutto dovrebbe essere svelato il 20 in occasione del Consiglio nazionale di FI. Mentre Meloni dovrebbe sciogliere la riserva il 26 aprile, in occasione della conferenza programmatica di FdI a Pescara. Tajani, il cui volto in queste ore di attenzione al quadro bellico internazionale è sotto i riflettori con riscontri "molto positivi" sui sondaggi, si sostiene da Forza Italia, ha l’obiettivo di raggiungere il 10%, che lui considera "sempre più vicino, poi se possiamo andare oltre sarà meglio". Puntando di fatto al sorpasso sul Carroccio che rappresenterebbe una sorta di miracolo politico per gli azzurri. I quali tessono la tela delle candidature del territorio.

Gli ultimi arrivi sarebbero la consigliera comunale di Chivasso, Clara Marta, l’imprenditore Paolo Damilano, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e l’imprenditrice marchigiana Graziella Ciriaci. La Lega, a dispetto dell’attenzione che si è concentrata su Vannacci, ha un regista che pensa a sedare il malumore della sua componente nordista. È Massimiliano Fedriga che in Friuli sta sondando la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint e l’assessora regionale Giulia Stefano Zannier. Fedriga, che in molti vorrebbero vedere molto presto al posto di Salvini.