Martedì 11 Febbraio 2025
REDAZIONE POLITICA

Blog Grillo a Mentana: "Era par condicio, non se la prenda"

Il M5S sulla svolta garantista: "Altra bufala dei media". E risponde al direttore del Tg di La 7: "Era denuncia politica". Lui ritira la querela

Enrico Mentana (Archivio)

Roma, 4 gennaio 2016 - "Ieri Mentana si è risentito per il fatto che il logo del suo Tg fosse presente nell'immagine del post che denunciava le bufale dei media italiani. Non se la prenda direttore, è stato fatto per 'par condicio' per non far sfigurare troppo i suoi colleghi". Il Movimento 5 Stelle risponde al direttore del Tg di La 7 dopo la polemica esplosa ieri sulla proposta lanciata dal leader penstastellato Beppe Grillo di istituire una giuria del popolo per valutare le bufale dei giornali e delle tv. Proposta pubblicata sul blog del comico e corredata dall'accusa nei confronti dei media italiani, non nuova per i 5 Stelle, di essere "fabbricatori di notizie false". Il post conteneva nel titolo l'immagine dei loghi di diverse testate giornalistiche, tra cui appunto quella del Tg de La7. A stretto giro era arrivata la reazione di Mentana che aveva annunciato una querela (oggi, dopo la "rettifica" dei 5 Stelle, ritirata) a difesa dei suoi giornalisti. La risposta a Mentana dal blog di Grillo è un post scriptum a un nuovo articolo in cui viene lanciato un altro attacco ai media italiani e a come hanno trattato la notizia del nuovo codice di comportamento approvato ieri in larghissima maggioranza dagli iscritti del Movimento.

LO SCONTRO CON MENTANA - "In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato. Fabbricatori di notizie false è un'offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo, e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile", aveva annunciato il direttore su Facebook. Oggi arriva la replica dei grillini in un post scriptum al termine di una nota postata sempre sul blog di Beppe Grillo, in cui si parla del nuovo codice di comportamento del Movimento. L'immagine del Tg di La 7 nel post incriminato, si legge, è stata messa per "par condicio" nei confronti degli altri Tg. In più, concludono i pentastellati "si trattava di una denuncia politica per criticare il sistema mediatico nel suo complesso. Le auguriamo di continuare a fare informazione che sia rispettosa della verità e dei cittadini ancora a lungo". Poche ore dopo ribatte di nuovo Mentana: "La rettifica (chiamiamola così) del M5S fa obiettivamente venir meno gli estremi per un passo giudiziario", fa sapere il direttore ancora sulla sua pagina Facebook, annunciando così il ritiro della querela nei confronti di Beppe Grillo. Ma resta comunque critico nei confronti dell'uscita del comico: "So che si scriverà che Grillo ha avuto paura della querela - prosegue -, che io ho avuto paura di perdere i telespettatori grillini, etc. Chissene, per quel che mi riguarda. Fuori dalla querelle legale resta un giudizio da parte mia duramente critico per l'idea delle giurie popolari

"SVOLTA GARANTISTA? ALTRA BUFALA" - Ma il nuovo post in cui si parla di Mentana è principlamente un'ulteriore sferzata ai giornalisti e ai media italiani. Nel mirino il modo in cui hanno trattato la notizia del recente codice di comportamento targato M5S. "Rappresenta una svolta garantista? Falso. È un'altra bufala di giornali e tv", si legge sul blog. M5s, prosegue "garantisce ai cittadini che chi tra i suoi eletti non rispetta i principi a cui ha aderito come portavoce viene messo fuori dalla porta. Non aspettiamo il terzo grado di giudizio". "Già al primo grado - aggiunge - si prevede l'espulsione. Se nel Pd si applicasse lo stesso nostro Codice, non resterebbe quasi più nessuno". 

PIZZAROTTI - E nel dibattito si introduce anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, fuoriuscito dal Movimento. La giuria del popolo per valutare le bufale dei giornali e delle tv, dice nel corso della trasmissione Omnibus, su La7, "è assurda e forse preoccupante", è "una grande distrazione di massa che si spegnerà nei prossimi giorni, ci sarebbero altri problemi molto più impellenti", come per esempio le possibili "elezioni anticipate". "Se noi guardiamo il contesto - ha proseguito -, in realtà il blog di Grillo è il primo che distorce le notizie".