Giovedì 21 Novembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

L'ombra di Beppe Grillo sul Movimento. Conte incontra i capigruppo

Le parole del comico non sono in discussione, ma aleggiano e creano discussioni, anche se non sono destinate a incidere sul nuovo corso dei 5Stelle

Giuseppe Conte e Beppe Grillo

Giuseppe Conte e Beppe Grillo

Roma, 19 giugno 2023 – Nell’incontro del leader coi suoi capigruppo di Beppe Grillo non si parla. O almeno questo assicurano tutti i convenuti: “Non era all’ordine del giorno”. Ma non importa: l’ombra dell’Elevato giganteggia. E se non proprio sul tavolo, è sulla testa di tutti i 5Stelle. Soprattutto di Giuseppe Conte.

Le cose che l’avvocato non ha apprezzato dell’intervento di Grillo sono innumerevoli: una lunga lista e, dato il carattere dell’uomo, non sarà facilmente dimenticata. Prima di tutto, il furto della scena. Quella di sabato doveva essere la sua manifestazione, è diventata lo show dello straripante comico, che ha lasciato spazio solo all’incontro con Elly Schlein, ma con lei come protagonista. Peggio: sul palco, l’uomo del Vaffa non ha risparmiato frecciate e irrisioni rivolte a Giuseppe. "Vi ho presi piccolini e ora siete qui ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader! Siate leader di voi stessi”. Ancora: “Raccogliete i progetti sul territorio e mandateli a Conte. Prima o poi capirà”. Ciliegina sulla torta, il 5 per mille non l’ha mica chiesto per M5S, in mano oramai a un uomo che palesemente apprezza poco, ma per l’Associazione amici dell’Altrove, ente del Terzo settore a sostegno della Chiesa dell’Altrove, cui rinnova l’invito ad aderire. “Indirizzate lì il vostro 5 per mille”.

Giuseppe Conte e Beppe Grillo
Giuseppe Conte e Beppe Grillo

Insomma, se l’obiettivo di Grillo era guastare la festa di piazza di Conte, e probabilmente lo era, il colpo è riuscito in pieno. Tanto da tornarci su 48 ore dopo per smentire a modo suo quella che tutto sommato era una battuta esagerata: “Brigate di cittadinanza? Per favore fermatevi: era una boutade”.

Ma al di là dei malumori, delle offese e delle permalosità, non sembra che l’intervento di Beppe sia destinato a modificare anche una sola virgola. Il Movimento è cambiato, sono cambiati anche i suoi elettori, soprattutto, è cambiata l’Italia. L’invito a mobilitarsi, con o senza passamontagna, cadrà probabilmente nel vuoto. Nella nuova dimensione i giorni ruggenti dei vaffa e degli insulti sul palco hanno poco in comune, la partita politica si gioca con altre carte.

E da quel punto di vista Conte ha di che consolarsi. Perché la sterzata di Elly Schlein dalla direzione del Pd è netta pur se non conclamata. Il suo nuovo Pd naviga verso i 5Stelle, con una differenza. Se il partito di Elly ha bisogno del Movimento senza il quale non c’è possibilità di vittoria (“non bastiamo a noi stessi”), il Movimento non ha bisogno del Pd. Così, dopo essersi leccato le ferite lasciate dalle frecce di Grillo, Conte par avere ampi margini di gioco.