Martedì 26 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Governo, scontro nel Pd. Zingaretti: "No a pasticci". Renzi: "Prima salvare i conti"

L'ex premier insiste: "Ora governo istituzionale, c'è una maggioranza". Di Maio: "No inciucio, ecco le tre priorità del Movimento". Salvini: "Renzi-Grillo? Auguri"

Matteo Renzi con Nicola Zingaretti (Ansa)

Matteo Renzi con Nicola Zingaretti (Ansa)

Roma, 11 agosto 2019 - Lo scontro sulla crisi di governo si fa sempre più serrato. Salvini continua a chiedere a gran voce elezioni subito al grido di "niente inciuci" (condiviso anche da Giorgia Meloni, che sogna un asse vincente con la Lega). Per il Capitano "gli italiani vogliono un governo forte e libero", ma sulla strada delle urne gli si para davanti  l'odiato ex premier Matteo Renzi, che sottolinea: "Votare subito sarebbe folle, ora un governo istituzionale per il taglio dei parlamentari, fermare l'aumento dell'Iva, elezioni senza strumentalizzazioni".

Arrivando al lido Caparena di Taormina (Messina) per fare un bagno in mare, Salvini dichiara: "C'è il Presidente della Repubblica che ha in mano la situazione, è chiaro a tutti che non c'è più un governo e non c'è più una maggioranza. Se qualcuno crede che l'Italia possa essere governata per anni dall'accoppiata Renzi-Grillo, auguri. Forse è il caldo d'agosto". 

Comunque la truppa contraria al voto (dopo l'input di Beppe Grillo) s'allarga a qualcuno dei 5 stelle e anche a LeU, il cui leader Pietro Grasso propone alle opposizioni di non partecipare al voto sulla mozione della Lega di sfiducia a Conte: "Così la crisi passa dalle mani di Salvini a quelle di Mattarella", spiega. Ma la mappa dei pro e dei contro è confusa in tutti gli schieramenti (Lega e FdI a parte, s'intende). Sul fronte M5S Luigi Di Maio resta contrario agli inciuci ma insiste sul taglio dei parlamentari. 

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Zingaretti: Mattarella ci guiderà, Pd resti unito

A metà mattina arriva la nota del leader dem Nicola Zingaretti, che non cambia linea: "Ho ben chiara la minaccia rappresentata dall'iniziativa di Salvini, addirittura per la tenuta della democrazia liberale, ma il sostegno a ipotesi pasticciate e deboli, non illudiamoci, ci riproporrebbe ingigantito lo stesso problema tra poche settimane", scrive il segretario del Pd in un intervento su Huffingtonpost. "Di fronte a una leadership della Lega che tutti giudichiamo pericolosa e che si appella al popolo in maniera spregiudicata è credibile imbarcarsi in un esperienza di governo pd/5 stelle per affrontare la drammatica manovra di bilancio e poi magari dopo tornare alle elezioni? Su cosa? Nel nome della salvaguardia della democrazia? Io con franchezza credo di no".

Zingaretti si appella alla "saggezza e autorevolezza" di Mattarella e invita il suo partito all'"unità", che si costruisce "evitando di instillare veleno tra noi".

Renzi: "Prima i conti, ora governo istituzionale"

Ma mentre Salvini plaude a Zingaretti ("tutto il Pd ha insultato per un anno Di Maio, Conte, Fico, è coerente dire che dopo questo governo c'è il voto"), Matteo Renzi torna a riproporre una tesi opposta a quella del suo segretario in nome delle stabilità economica del Paese.- "L'appello è a tutti: Grillo, Cinque stelle, a Leu, Forza Italia, la Lega, destra, sinistra, autonomie. Prima di andare a votare si mettano a posto i conti", dice intervistato al Tg5. L'ex premier sostiene che c'è "una maggioranza per un governo istituzionale che salvi l'Italia. Chi dirà 'no', si assumerà la responsabilità davanti al Paese di consegnare alla destra estremista il futuro dei nostri figli". E ancora: "La partita contro Salvini oggi si gioca nei luoghi istituzionali della Politica, non inseguendo il populismo di chi governa la nostra sicurezza tra cubiste e mojito". 

Pronta la replica del leghista: "Tasse ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani - promette Salvini - pace fiscale con Equitalia per milioni di Italiani, nessun aumento dell'Iva ma riduzione delle tasse sulla casa. La nostra manovra economica è già pronta, a Renzi interessa solo perder tempo per salvare la poltrona". 

Di Maio: nessun inciucio

Di Maio non sembra farsi tentare dalle sirene di Beppe Grillo. "L'unica apertura da fare è al buon senso - scrive su Facebook - Tagliamo 345 poltrone. Nessun inciucio, nessun giochetto". E aggiunge: "non ci sono giochi di palazzo che ci interessino, per il Movimento 5 Stelle ci sono semplicemente tre punti fondamentali". E cioè "approvare subito il taglio di 345 parlamentari", andare in Aula per "capire chi abbia davvero intenzione di sfiduciare Giuseppe Conte come presidente del Consiglio dei Ministri", infine affidarsi "alle decisioni del Presidente della Repubblica".

Forza Italia: no ribollite

Forza Italia guarda con distacco all`ipotesi di un "governo della ribollita in salsa renziana, un`indigesta ricetta che umilia la volontà degli elettori e sazia gli appetiti di un gruppo di disperati guidati da Beppe Grillo pronti a tutto pur di non mollare le poltrone che a parole dicono di voler eliminare", attacca Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

Franceschini, Calenda e gli altri: Pd spaccato

Intanto il Pd è diviso fra la linea Zingaretti e quella dell'ex premier. "E' folle quello che tratteggia Renzi - si scalda Carlo Calenda - è un tentativo di prendere qualche mese in più, nel frattempo levare le castagne dal fuoco con un governo tecnico che dovrebbe fare una manovra lacrime e sangue, votandola assieme al Movimento 5 Stelle e a Forza Italia per avere infine Salvini al 60%".  L'idea di Renzi, innesca una lunga serie di reazioni nel partito. Dario Franceschini su Twitter invita "tutti, nel Pd, a discutere senza rancori e senza rinfacciarsi i cambiamenti di linea. Io lo farò", scrive. Tra i molti commenti a cascata quello di Stefano Esposito, dirigente di area Orfini già vicino a Renzi: "Un governo Pd-M5s sarebbe l'ennesimo errore", assicura.