Lunedì 27 Gennaio 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Gli avvocati e la riforma: "Sì alle carriere separate. Ma il sorteggio è assurdo"

Caiazza, ex presidente delle Camere penali: gip e gup siano indipendenti dai pm "Già oggi affrontiamo pubblici ministeri che agiscono come superpoliziotti".

Gian Domenico Caiazza

Gian Domenico Caiazza

Gian Domenico Caiazza, ex presidente delle Camere Penali, secondo il procuratore generale della Cassazione Salvato la separazione delle funzioni tra pm e giudice c’è già e quindi questa riforma non serve. È d’accordo?

"Funzioni e carriere sono due cose diverse. Il sistema a carriere separate vuole garantire la totale estraneità (nel concorso, nella formazione, nell’autogoverno, nel disciplinare) tra giudice e pm. Nulla di tutto ciò è garantito dalla separazione delle funzioni".

Si obietta che il fatto che ci siano tante assoluzioni dopo accuse gravissime è la prova dell’indipendenza del giudice rispetto al pm. Cosa risponde?

"Il nostro sistema deve recuperare, innanzitutto e soprattutto, l’indipendenza dei gip e dei gup dal pm. La carriera unica ha contribuito in modo decisivo al naufragio del controllo del giudice sulle indagini preliminari del pm. Domandatevi perché nessuno raccoglie e pubblica statistiche su quante richieste dei pm di intercettazione, di sequestro, di arresto, di proroga delle indagini vengono accolte dai gip? Glielo dico io: perché sarebbero più o meno dello stesso ordine di grandezza dei rinvii a giudizio del gup nelle udienze preliminari: 97%. Occorre questa riforma per rendere indipendente innanzitutto il gip/gup dal pm, così riducendo drasticamente il numero di processi a dibattimento".

Sorteggiare i componenti dei due Csm eliminerà le correnti?

"Io sono sempre stato personalmente contrario al sorteggio dei componenti di una istituzione di rango costituzionale. Non scherziamo. È una idea dallo stomachevole sapore grillino. Andrebbe semmai introdotto un sorteggio di secondo grado, cioè relativo a una platea di candidati eletti. È l’unico aspetto della riforma che personalmente non condivido".

Ma gli avvocati non hanno paura di dover fronteggiare un pm che diventa un superpoliziotto?

"Noi avvocati fronteggiamo quotidianamente un pm superpoliziotto, che ha poteri immensi, esercitati senza alcuna forma di responsabilità. Apertura dei fascicoli, duplicazione, durata ed estensione delle indagini, totale governo della polizia giudiziaria, tutto ciò avviene già oggi. Chi ha il compito di controllare questi superpoteri? Il giudice (gip e gup innanzitutto). Quindi un giudice reso più forte dalla sua estraneità alla carriera del pm eserciterà un controllo molto più forte. Dunque è vero l’esatto contrario!"

Le camere penali rivendicano la proposta dei due Csm. I magistrati dicono che così i pm si assoggettano al governo. Da cittadino non la preoccuperebbe questa prospettiva?

"Le Camere penali rivendicano l’intera riforma, che abbiamo quasi totalmente scritto noi (tranne il sorteggio), e sulla quale abbiamo raccolto le firme di 72mila cittadini. Quanto all’indipendenza del pm, l’art. 104 della Costituzione scritto nella riforma esplicita testualmente l’indipendenza di pm e giudici "da ogni altro potere". Basta con questa spudorata menzogna, con questo inganno sistematico e doloso della buona fede dei cittadini. Carriere separate, pm indipendente, come avviene in Portogallo. Questa è la semplice verità".